Smania è il pensiero, di Edoardo Cacciatore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XXXVII
Smania è il pensiero

Per quanto l’astuzia il rigore pareggi
Nel mettere in orbita audacia di razzi
L’assillo che punge può più – in beccheggi
Di slanci e di transiti ormai tu ti spiazzi
In corpo ci sei ma non avvantaggi
Quell’area esule sempre sul piede
D’imporre al sorpasso accedente viaggi
In cui minimizzi la gretta tua sede
Insisti e l’assillo ha preso il tuo posto
Molteplice pensi ed i sensi pedestri
Già pèrdono alluzzo ancor più discosto
Ti esoneri esòrbiti in smania di estri
—–Senz’orbita ormai assai volentieri
—–Tu calcoli e scòrpori ubiquo i pensieri.

 

Edoardo Cacciatore

tratto da La puntura dell’assillo: cinquanta ed un sonetto

 


 

 

 

 

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