Un film da (ri)scoprire: Zombie contro Zombie (2017) di Shin’ichirō Ueda

Una troupe cinematografica giapponese si trova nei pressi di una fabbrica abbandonata per girare un film horror a basso costo, e il regista rimprovera duramente la protagonista femminile perché secondo lui non riesce a trasmettergli dell’autentico terrore dopo quarantadue ciak. Durante una pausa, un membro della troupe viene contagiato da uno zombie passato nelle vicinanze, e la giovane attrice, il suo partner di scena e la truccatrice pensano di trovarsi davanti ad alcuni effetti speciali creati appositamente per il film, per poi capire di essere realmente in pericolo. Il regista dispotico invece approfitta di questa situazione per ottenere più verità nel suo girato, a costo di mettere a rischio la vita dell’intera troupe. Il tutto è girato con la macchina a mano e in piano sequenza.

Il poster internazionale del film

Superati i primi trentasette minuti, il film horror low budget è già arrivato alla conclusione, e si torna indietro di un mese. Il regista dispotico lo rivediamo a dirigere spot pubblicitari, mentre la truccatrice è in realtà la sua consorte con un passato d’attrice. Un giorno il regista riceve da un gruppo di produttori un’allettante offerta di lavoro: girare un mediometraggio sugli zombie in piano sequenza e in diretta per la televisione. Il protagonista, nonostante i rischi che comporta tale incarico, decide di accettare; ma durante le riprese si troverà davanti ad una serie di imprevisti: l’interprete del direttore della fotografia ha bevuto un’intera bottiglia di saké; quello del fonico invece ha la diarrea, e quelli che dovrebbero interpretare il regista e la truccatrice hanno avuto un incidente stradale. Siccome lo spettacolo deve continuare senza intoppi, il regista sfrutterà queste difficoltà per i suoi scopi artistici e si offrirà anche di sostituire uno degli attori incidentati insieme a sua moglie, che però ha il vizio di “immedesimarsi troppo” nei suoi personaggi.

Il “regista” dispotico del film horror

Con Zombie contro Zombie abbiamo a che vedere con un’esilarante lezione cinematografica sul piano sequenza e sulle difficoltà legate alla sua realizzazione. Per la buona riuscita di quel genere di ripresa, gli attori non devono mai commettere errori di battuta o di movimento; gli effetti speciali sui corpi recisi devono essere a portata di mano, e i macchinisti e scenografi devono tenere sotto controllo il resto della messa in scena senza essere inquadrati dalla macchina da presa. Un vero e proprio ingranaggio dove il tempismo è oro colato.

Il trailer

Il film è stato realizzato in soli otto giorni con un budget di 3 milioni di yen, circa 25000 euro. In Italia è stato distribuito per tre giorni dal 7 novembre 2018 in versione sottotitolata, per poi essere trasmesso in seconda serata su Rai 4 con una versione doppiata in italiano.

Una scena del film

Il 31 ottobre di quest’anno invece arriverà nelle nostre sale un remake francese intitolato Coupez! diretto dal regista Premio Oscar  per The Artist Michel Hazavicius con Romain Duris (L’appartamento spagnolo) nel ruolo del regista, Bérénice Bejo (The Artist, Il colibrì) in quello della sua attrice consorte e Matilda Lutz (A Classic Horror Story) in quello della giovane attrice protagonista.

Lo stesso remake è stato scelto come film d’apertura per il 75° Festival di Cannes, mentre al pubblico italiano è stato già presentato in anteprima all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Particolare del manifesto del remake di Michel Hazanavicius

Tornando al soggetto originale, è consigliabile andarlo a vedere prima dell’uscita del suo remake (soprattutto per chi si nutre di pane e cinema) per costruire un sano confronto tra il “prima” e il “dopo”. Dopo questi due film consiglio agli aspiranti registi di recuperare anche qualche making of di altri piani sequenza famosi, come quelli di Nodo alla gola di Alfred Hitchcock, L’arca russa di Aleksandr Sokurov e Birdman di Alejandro González Iñárritu.

Shin’ichirō Ueda, il regista di Zombie contro Zombie

Disponibilità: Il film è disponibile in lingua originale e con dei sottotitoli in lingue diverse sulla piattaforma MUBI.

Lorenzo Palombo si definisce come uno studente cinefilo che ama parlare e scrivere di cinema – e recitare a memoria le battute di film e sitcom – a costo di annoiare amici e parenti.
Per Latina Città Aperta propone una rubrica intitolata “Un film da (ri)scoprire” per invitare i lettori a vedere o rivedere alcuni film acclamati dalla critica e dal pubblico che rischiano di dissolversi dalla memoria dello spettatore. La rubrica accoglie persino alcuni film europei o internazionali che non sono stati distribuiti nelle nostre sale cinematografiche.

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