Architetture quasi indistinguibili, Giovanni Stoto in mostra a Priverno.

La mostra fotografica di GIOVANNI STOTO a cura di Fabio D’Achille si è aperta a Priverno il 19 gennaio 2025 al Teatro Comunale “Gigi Proietti”. MAD museo d’arte diffusa in collaborazione con MATUTATEATRO e ATCL ha organizzato la rassegna di fotografia MAD PHOTO FOYER in uno spazio dove le pareti neutre dell’ingresso al teatro comunale accolgono gli spettatori con la grande immagine fotografica del volto di Gigi Proietti (in realtà si tratta di un murales tratto da una sua celebre foto).

“Quasi” è un avverbio usato normalmente per indicare che una qualità non è pienamente raggiunta, difficilmente è associato a un concetto con accezione negativa. Questo portfolio vuole invece dare rilevanza a ciò che non è immediatamente visibile all’occhio, trasformando elementi architettonici in un segno grafico la cui significazione resta, come ci insegna la semiotica, a carico di chi guarda.

BIO Giovanni Stoto

Ne “L’ideologia tedesca” Marx auspicava una società nella quale «la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi viene voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico». Era sia un rifiuto del lavoro come riduzione della persona a una sola mansione sia una picconata alla disumanizzazione e all’omologazione. Ho sempre fatto fatica a mettermi un titolo (specialmente sul lavoro) perché io non sono un sacco di cose: non sono un fotografo, eppure racconto il mondo attraverso l’occhio della macchina fotografica; non sono un pilota di MotoGP, eppure guido la mia moto sui passi di montagna con il coltello tra i denti; non sono un disegnatore, eppure spreco l’inchiostro delle mie penne stilografiche in schizzi senza senso; non sono un sommozzatore, eppure trovo pace respirando azoto a 30 metri sott’acqua; non sono uno scrittore, eppure la vita mi ha ispira poesie e racconti. A 52 anni so però cosa avrei voluto “non essere”: un manager in questo tedioso mondo dell’Information Technology.

Quindi non sono, eppure io…

…insegno al vento

a ingrossare il mare

nei giorni calmi e roventi

d’agosto.

…insegno al fuoco

a bruciare le anime

dei peccatori

prima che possano inginocchiarsi.

…insegno al magistrato

a giudicare l’abito

dal monaco che lo indossa.

…insegno al battito

tachicardico

a trasformare in asfissia

l’amore.

…insegno alla passione

a mascherarsi da arroganza

e voglia di prevaricazione.

E mentre tutti voi dopo ogni inciampo cercate un posto da cui ripartire, alzate lo sguardo perché “io sono” perennemente da un’altra parte, come in una discontinuità di seconda specie.

https://giovannistoto.blogspot.com/


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