Nando Citarella & Pejman Tadayon in concerto a Latina

L’associazione Hellzapoppin’, in collaborazione con il Circolo Cittadino di Latina, il blog “Latina Città Aperta” e Radio Web Latina presenta:

Nando Citarella & Pejman Tadayon in concerto.

Dopo lo spettacolo di Natale del 2019, l’associazione Hellzapoppin’ riprende alla grande la sua attività ospitando uno dei più importanti musicisti folk italiani in connubio con l’artista considerato l’ambasciatore della musica persiana in Italia.

L’evento avverrà sabato 29 febbraio, alle ore 21,15 presso la Sala “Orazio Di Pietro” del Circolo Cittadino di Latina.

La grande musica popolare campana e quella persiana si incontrano in un bel viaggio sonoro dove la tammurriata si mischia col sufismo.

Nando Citarella

Nando Citarella, allievo di Eduardo De Filippo, Dario Fo, Roberto De Simone e di Lindsay Kemp, è un virtuoso del canto, della tammorra e della chitarra battente.
Nel 1986 ha cominciato una lunga collaborazione con la Rai, in particolare con Pippo Baudo, per programmi “nazional popolari come “Varietà”, ”Partita Doppia“, ”Domenica In“ (qui nei panni del celebre “Giullare”) e “Luna Park”.
Inoltre, come cantante, è stato protagonista anche in altre trasmissioni televisive, come “La Zingara” e “Colorado”.
In Radio Rai ha partecipato alle trasmissioni “Notturno Italiano” e a “Radio Tre Suite” .

Nando Citarella con i “Tamburi del Vesuvio”

Nel 1994 ha fondato i Tamburi del Vesuvio, uno dei più importanti gruppi di Folk Napoletano.
La sua carriera si è sempre orientata verso la riproposizione della tradizione musicale campana, quella delle tarantelle, delle tammurriate , delle villanelle e dei canti a posteggia.
Nella sua lunga attività ha inciso oltre venti album di grande successo, collaborando con musicisti del calibro di Riccardo Tesi, Milva, Enzo Avitabile, Ambrogio Sparagna, Stefano Di Battista, Enzo Gragnaniello etc. Ha inoltre partecipato, sempre nelle vesti di cantante, in molti film di registi prestigiosi come, Mario Monicelli, Luigi Magni, Franco Zeffirelli e Cristina Comencini.
La passione nei confronti delle tradizioni popolari del Sud-Italia e la sua lunga attività come ricercatore nel 2003, lo hanno portato ad essere inserito, quale socio onorario, nell’Albo degli Scrittori e degli Artisti Italiani ed Europei della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.

Pejman Tadayon

Pejman Tadayon, musicista e pittore, è nato a Esfahan (Iran) nel 1977. Giovanissimo, ha iniziato a studiare il Radif (repertorio antico di musica classica persiana) e gli strumenti târ e setâr con i maestri Kamran Keyvan, Mohammed Reza Lotfi e Behrooz Hemmati.
Nel 2003 si è trasferito a Firenze, dove ha studiato composizione presso la Scuola di Musica di Fiesole e pittura presso l’Accademia di Belle Arti.
Nel 2005 si è stabilito a Roma, studiando all’Accademia di Belle Arti e collaborando con il gruppo di musica tradizionale persiana “Sarawan – Tamburi d’Iran”-
Nello stesso periodo ha suonato con diversi musicisti importanti, quali Mauro Pagani, Massimo Ranieri, Patty Pravo, Andrea Moricone, Andrea Parodi e Paolo Vivaldi, insieme al quale ha pubblicato l’album “Chador”. Nel 2006 ha fondato il gruppo di musica tradizionale persiana “Navà”, incidendo nel 2007 il cd “Viaggio nei colori”.
Nel 2008 ha preso parte, come attore e musicista, al film “L’ultimo Pulcinella” opera del Maestro Maurizio Scaparro , che vedeva Massimo Ranieri attore protagonista.

Pejman Tadayon e una sua opera

Nello 2009 ha fondato il gruppo “YAR” (Iran,Italia,India) con Andrea Piccioni e Sanjay Kansa Banik e pubblicato il cd “Yar Ensemble”.
Ha collaborato con Moni Ovadia e con l’Esquilino Young Orchestra come insegnante di oud e percussioni.
Nel 2010 è stato pubblicato il secondo cd del gruppo Navà, “Hilat”.
Nel 2012 . quale attore e musicista, ha collabora con Silvio Orlando.
Subito dopo ha dato il via al “Pejman Tadayon ensemble”, un progetto dedicato alla spiritualità e al Sufismo.
Nel 2013 è stato pubblicato il cd “Universal Sufi Music”.
A Latina, con Nando Citarella, il musicista iraniano presenterà un nuovo gruppo, il “Dayereh Duo” in un concerto che rivisiterà la tradizione napoletana e quella persiana, muovendosi cioè tra oriente ed occidente, nell’ambito dei suoni del Mediterraneo, capaci di incantare l’ascoltatore.
In questo progetto ritmi lenti e veloci, balli popolari vivaci, e brani intimisti si mischiano con naturalezza tra loro.

Vi consigliamo di non mancare ad un concerto così importante!
I biglietti si trovano già in prevendita presso i negozi di dischi di Latina: “Freak out” Corso Matteotti 63 e
“Vinileria” Corso Matteotti 204/206.
Per informazioni ulteriori, si può telefonare al numero: 339/6290270.

La biografia di Tano Liberatutti, riflesso narrativo della sua vita, può considerarsi interamente consacrata alla musica, e segnata da una precocità che, seppure con esiti leggermente diversi, può ricordare quella di un Mozart. Unico discendente del mozzo del cabinato di Gigi D’Alessio, Tano, in qualche modo figlio d’arte, se di panfili non ha capito poi nulla in tutta la sua esistenza, già da neonato è stato tuttavia in confidenza con il peggio che le combinazioni delle sette note possono esprimere. Cresciuto dunque in un letto di musica ha affrontato le più disparate esperienze lavorative facendo da arrangiatore ai gingle degli spot dell’Amaro Stupazzoni e da mastro orchestratore della commedia musicale “Niente sedia elettrica per Miss Rappaport”.
Chiamato come maestro di canto dall’entourage di Jovanotti, un branco di uomini portati alla disperazione dalle stecche del loro assistito, Tano, dopo le prime sei lezioni incappò in un esaurimento nervoso che lo tenne fuori del giro per un anno. Pochi sapevano che il musicofilo era ricoverato nella Clinica “Ristoro del Neurone”, un costoso complesso psichiatrico sito tra i boschi delle valli svizzere. Tornato in circolazione quasi nuovo, Tano ha iniziato da tempo una collaborazione costante con una serie di riviste di settore come “Fazz”, “Tazz” e “Un bel dì vedremo”, oltre che con la nostra rivista. E’ sposato da poco con una sosia di Arisa e ha generato un solo figlio, Cidì, di appena sette mesi. 

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