Quando uno è sfortunato. La mia fuga dalla città per evitarmi le elucubrazioni post voto di Adelmo mi ha portato nel gelido Abruzzo di questo inverno molto tardivo. Non potevo restare lì per sempre, a far compagnia agli orsi ancora addormentati. E allora, dopo una settimana di ibernazione eccomi qui, nel solito bar, in attesa dell’ineluttabile, con il souvenir di un bel raffreddore riportato dai monti. Spero almeno che lui si sia già sfogato un po’, dopo i primi giorni di eccitazione e gli immancabili “l’avevo detto”.
Non finisco neanche la prima pagina della “rosa” che eccolo materializzarsi, con espressione molto soddisfatta.
“Eccoti qua, sapevo che saresti tornato, prima o poi.”
“Adelmo, ho smesso di rendere conto a mia madre dei miei spostamenti da quando ho compiuto la maggiore età, mi scuserai se non ti avverto quando lascio la città.”
“Non sei andato via per evitarmi, vero?”
“Mi sembra che ti sopravaluti, dandoti un po’ troppa importanza.”
“Bene. Allora non ci sono problemi se facciamo due chiacchiere sulle recenti vicende politiche.”
“Tradotto in italiano, vuoi sottopormi il tuo pippone che spacci per analisi politica, un monologo di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno. Ma ormai sei qui e io sono rassegnato, oltre che raffreddato. Spara.”
“Intanto rilevo che, invecchiando, il tuo carattere peggiora quotidianamente con progressione geometrica. Se mettessimo ai voti questa mia affermazione, sarebbe un plebiscito superiore al sostegno ricevuto dal Vicepremier Ridens sulla piattaforma di Casaleggio.”
“Dici questo per predispormi maggiormente all’ascolto, immagino.”
“Vorrei stupirti parlando della situazione locale, invece che di quella nazionale o europea.”
“Analisi dei risultati delle elezioni amministrative nella nostra Provincia, allora? Guarda che, se possibile, mi interessa meno delle europee.”
“Ma quale Provincia. Mi riferisco all’effetto che i risultati delle elezioni europee possono avere sul futuro politico della nostra città. Innanzitutto la Lega come primo partito, ben sopra il risultato nazionale, indica un riposizionamento dei vecchi marpioni che hanno (mal)governato negli anni passati. È chiaro che, nel 2021, il candidato sindaco unitario del centrodestra non potrà che essere espressione della Lega.”
“Ammesso che i tre partiti si mettano d’accordo…”
“Senza accordo c’è qualche remota possibilità di arrivare al ballottaggio e nulla più, ma se vanno uniti vincono a mani basse al primo turno.”
“Secondo me fai un errore di prospettiva. Applichi i risultati di oggi, in consultazioni europee e quindi politiche al massimo livello, alle elezioni amministrative di dopodomani. In due anni può succedere di tutto, con questi chiari di luna. Hai visto i voti dilapidati dai pentastellati in un solo anno? E la dichiarazione di morte presunta fatta dal partito dei sindaci ai danni del PD, prima ancora che venisse eletto il nuovo Segretario?”
“Sono d’accordo, le valutazioni basate solo sul passato, senza tener conto dell’evoluzione della situazione e delle prospettive, sono necessariamente miopi. Ma tu, Erasmo, per il prossimo appuntamento elettorale quale alternativa vedi? L’amministrazione uscente, a livello di percezione diffusa anche se forse ingenerosa, al momento non ha risultati concreti da mostrare. E in più il Sindaco, in quanto Vice Presidente di Italia in Comune, è andato ad allearsi con i radicali, invece di aderire al campo progressista messo in piedi da Zingaretti. Perché è chiaro che, da solo, non ha alcuna possibilità e con questa scelta anche il dialogo a sinistra si fa più difficile.”
“Non sottovalutare le possibilità di recupero di questi ultimi due anni di consiliatura.”
“Ammesso e non concesso, per quale motivo il partito di riferimento del campo progressista dovrebbe lasciare il pallino in mano a chi ha “tradito” in un appuntamento elettorale importante, peraltro racimolando briciole? Bisognerebbe sempre fare l’esercizio di mettersi nei panni altrui: a parti invertite, cosa farebbe il movimento civico?”
“A me questa storia dei tradimenti non convince. In politica ci possono essere valutazioni diverse nei vari momenti. Col senno di poi, alcune valutazioni possono rivelarsi sbagliate. Ma questo non dovrebbe pregiudicare la possibilità di avviare collaborazioni o alleanze.”
“Questa però si poteva valutare diversamente anche con senno di prima, evitando di buttare un po’ di voti e di isolarsi. Perché comunque qualche ruggine rimane sempre e, al momento buono, pesa sul tavolo delle trattative per l’assegnazione dei ruoli. Non voglio trarre conclusioni affrettate, ma a me oggi sembra che la frittata sia fatta e il destino segnato. Né valgono molto i tentativi di riconciliazione a urne ancora calde, che sembrano anzi solo lacrime di coccodrillo al limite dell’autogol.”
“Forse l’unica, caro il mio Adelmo, è proprio di non trarre conclusioni. Staremo a vedere, ne abbiamo di tempo. Tu che hai da fare da qui al 2021, oltre a venirmi a cercare nei bar per darmi il tormento?”
Tanto il vostro Erasmo dal Kurdistan vi doveva, senza nulla a pretendere.
Erasmo dal Kurdistan è persona mutevole, con una spiccata tendenza alla tuttologia.
Vorrebbe affrontare la vita con leggerezza e ironia, ma raramente riesce a mantener fede a un impegno così arduo.
Scioccamente convinto di avere qualche dote letteraria (molto) nascosta, si prodiga nel vano tentativo di esternarla, con evidente scarsa fortuna.
Maniaco dell’editing e dell’interpunzione, segue un insano culto del punto e virgola (per tacere delle parentesi e delle amate virgole).
Tenta di tenere a bada una innata tendenza didascalica e quasi pedagogica pigiando sul pedale della satira di costume, ottenendo di comico solo il suo pio tentativo.
Il più delle volte si limita ad imbastire dimenticabili pipponi infarciti di luoghi comuni.