L’associazione culturale “Hellzapoppin“, con la collaborazione del Circolo Cittadino di Latina e del blog “Latina Città Aperta”, presenta sabato 26 ottobre, nella Sala “Orazio Di Pietro” dello stesso Circolo, alle ore 21,15, il concerto di Raffaello Simeoni & Marco Iamele.
Per chi non lo conoscesse, Raffaello Simeoni è sicuramente uno dei più importanti musicisti nel campo del folk revival italiano. Eccellente cantante, polistrumentista e compositore ha al suo attivo molti importanti lavori discografici.
La sua carriera musicale ha inizio nella metà degli anni ottanta quando, assieme al chitarrista Stefano Saletti, forma il gruppo “Novalia” la cui musica attingeva a piene mani al repertorio tradizionale del Lazio e del centro-Italia. Il loro percorso creativo si dirigeva anche verso la musica medioevale e rinascimentale che veniva reinterpretata e contaminata dalla “World music” e dal “Dub”.
Il suono moderno ed innovativo dei Novalia si impose subito all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori per la sua originalità e per la capacità di portare la musica popolare antica verso i linguaggi sonori del terzo millennio.
Per diversi anni il gruppo ottenne un grande successo e molti loro brani,come “Ebla”, scritta proprio da Raffaello Simeoni e Stefano Saletti, divennero popolarissimi, anche perché Ebla fu usata come sigla del programma televisivo “ Mediterraneo” trasmesso per molti anni da Rai3.
Nel corso del tempo, fino al 2000, anno del loro scioglimento, vinsero diverse manifestazioni come il prestigioso “Premio Recanati” per la canzone d’autore. Inoltre il loro album “Canti & briganti” fu eletto miglior album di world music dell’anno 1997 per l’importante rivista inglese “Folk Roots”.
Dopo circa quindici anni di attività e 7 album, i Novalia cessarono la loro attività e Raffaello Simeoni cominciò la sua fantastica carriera solista!
Cominciò a collaborare con artisti del calibro di Giovanna Marini, Alexander Balanescu, Eugenio Bennato, Claudio Baglioni, Riccardo Tesi, Simone Cristicchi, Moni Ovadia e, inoltre, compose musica per teatro, cinema, danza e televisione.
Da qualche anno fa anche parte dell’Orchestra Popolare Italiana guidata da Ambrogio Sparagna dove è figura di spicco come voce solista e polistrumentista.
Ha inciso anche tre album come solista e uno in coppia con il musicista toscano Massimo Giuntini, ex membro dei Modena City Ramblers.
Con il suo ultimo album “Orfeo Incantastorie” si è appena aggiudicato il “Premio Loano 2019” come miglior album italiano di musica tradizionale.
A Latina si esibirà insieme a Marco Iamele, virtuoso di flauto e strumenti a fiato, nonché uno dei migliori suonatori di zampogna in Italia.
I biglietti di questo strepitoso concerto si possono già acquistare in prevendita, al prezzo di € 10,00, presso i negozi di dischi di Latina, “Freak Out” sito in Corso Matteotti 63 e “Vinileria” in Corso Matteotti 204/206.
Per altre informazioni sul concerto si può telefonare al numero 339-6290270.
Raccomandiamo di partecipare numerosissimi perché ne vale veramente la pena!
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La biografia di Tano Liberatutti, riflesso narrativo della sua vita, può considerarsi interamente consacrata alla musica, e segnata da una precocità che, seppure con esiti leggermente diversi, può ricordare quella di un Mozart. Unico discendente del mozzo del cabinato di Gigi D’Alessio, Tano, in qualche modo figlio d’arte, se di panfili non ha capito poi nulla in tutta la sua esistenza, già da neonato è stato tuttavia in confidenza con il peggio che le combinazioni delle sette note possono esprimere. Cresciuto dunque in un letto di musica ha affrontato le più disparate esperienze lavorative facendo da arrangiatore ai gingle degli spot dell’Amaro Stupazzoni e da mastro orchestratore della commedia musicale “Niente sedia elettrica per Miss Rappaport”.
Chiamato come maestro di canto dall’entourage di Jovanotti, un branco di uomini portati alla disperazione dalle stecche del loro assistito, Tano, dopo le prime sei lezioni incappò in un esaurimento nervoso che lo tenne fuori del giro per un anno. Pochi sapevano che il musicofilo era ricoverato nella Clinica “Ristoro del Neurone”, un costoso complesso psichiatrico sito tra i boschi delle valli svizzere. Tornato in circolazione quasi nuovo, Tano ha iniziato da tempo una collaborazione costante con una serie di riviste di settore come “Fazz”, “Tazz” e “Un bel dì vedremo”, oltre che con la nostra rivista. E’ sposato da poco con una sosia di Arisa e ha generato un solo figlio, Cidì, di appena sette mesi.