Accogliere i migranti, allargare i nostri orizzonti: Refugees Welcome Latina

di Galileo Colucci

Diritti e immigrazione sono spesso al centro del dibattito politico, non tanto per l’importanza che rivestono quanto perché si prestano facilmente a battaglie ideologiche su cui lucrare voti e accendere gli animi. Lo scontro si basa spesso su mere posizione ideologiche quasi mai sui fatti. Bisogna invece sforzarsi di evitare gli stereotipi ed analizzare il fenomeno partendo da alcuni punti fermi.

Primo, le migrazioni. Le migrazioni sono l’essenza dell’evoluzione dei Sapiens sul pianeta. Ci si sposta dalle origini dell’uomo e ci si sposta per necessità e ricerca di condizioni migliori per vivere, quasi mai per piacere. Nessuno o pochi infatti amano vivere lontano dalle proprie radici. Siamo sopravvissuti per esserci saputi adattare al cambiamento meglio di altre specie. Dobbiamo riconoscere il diritto sacrosanto di ogni uomo di vivere una vita migliore, senza che altri nostri simili ci facciano trovare ad attenderci muri ed eserciti in assetto di guerra.

Secondo, l’Italia. L’Italia è stato un Paese con grandi flussi migratori. L’immigrazione è un fenomeno recente che risale agli anni 80/90. Nel 2015 si è avuto un “picco” di flussi con circa 200 mila persone arrivate in un anno, poi siamo scesi a 23.000 nel 2018, 11.000 nel 2019 ed ancora meno nel 2020. Ora dopo la pandemia, sicuramente risaliranno i flussi di rifugiati verso l’Italia ma comunque si ipotizzano numeri relativamente bassi cioè un numero di persone inferiore alla capacità del solo Stadio Olimpico di Roma. Pensate, tutti gli immigrati che arrivano in Italia in un anno entrano in uno stadio di calcio, il che ci permette di dire che non siamo sotto “un’invasione”.

Terzo, i migranti come risorsa. E’ necessario sfatare il mito che i migranti portino esclusivamente problemi economici e di sicurezza, disagi sociali e politici. In realtà i dati dimostrano esattamente il contrario, l’accoglienza non solo non è un problema ma è una risorsa che consente di contrastare il fenomeno dello spopolamento (siamo ormai un paese a nascita zero), rivitalizzare borghi e città, riempire posizioni lavorative lasciate vacanti dai nostri connazionali, aiutare il nostro sistema pensionistico in quanto molti migranti lavorano e contribuiscono a tenere in equilibrio il sistema lavoro-pensione. E infine le contaminazioni di culture diverse portano inevitabilmente ad una crescita reciproca e ad un arricchimento dei valori della società ospitante.

In sostanza è necessario conoscere il fenomeno migratorio senza pregiudizi ed attivarsi per abbattere barriere culturali, false credenze e pregiudizi. Molte associazioni si adoperano in questo senso ed affiancano lo Stato nell’assistenza e nell’accoglienza di queste persone.

L’associazione di cui faccio parte, Refugees Welcome Italia (RWI) sezione di Latina, allarga le braccia verso i rifugiati. Il rifugiato è una persona fuggita oppure espulsa dal proprio paese originario a causa di discriminazioni politiche, religiose, razziali, oppure perché appartenente ad una categoria sociale di persone perseguitate. Sono per lo più ragazzi che in Italia hanno avuto il riconoscimento legale di “rifugiato” e vengono accompagnati verso l’integrazione attraverso centri di assistenza, come lo SPRAR. Dopo qualche anno questi ragazzi escono dai centri dove sono stati ospiti senza aver completato la loro piena integrazione ed autonomia.

RWI si inserisce proprio in questa fase cercando una famiglia disposta a fare un’esperienza di accoglienza per 6 mesi o 1 anno. L’associazione RWI riceve le richieste dei rifugiati che cercano ospitalità e delle famiglie disposte a fornirla. Lavoriamo a livello locale con il supporto di gruppi territoriali composti da un responsabile e da un team di attivisti con competenze multidisciplinari. In maniera del tutto volontaria aiutiamo famiglie e rifugiati ad incontrarsi, conoscersi e avviare la convivenza, sostenendoli durante tutto il percorso fino al raggiungimento dell’autonomia.

Siamo attivi da anni in molte province e regioni italiane e finalmente da novembre 2020 anche nella provincia di Latina. In questa fase, dopo un primo momento di formazione e costruzione, il gruppo territoriale di Latina sta finalmente per avviare le prime convivenze sul territorio. Contemporaneamente è sempre attivo nella costruzione della rete, nella ricerca di nuovi attivisti interessati a contribuire a questo progetto e soprattutto nella ricerca di nuove famiglie accoglienti che hanno voglia di vivere questa esperienza e supportare rifugiati nella costruzione del loro percorso di inserimento nel nostro paese.

Questo sentimento di speranza e di fiducia, nei confronti della nostra comunità, nasce dalla convinzione che sia possibile proporre un modello di accoglienza basato su una visione diversa di ciò che si intende spesso oggi con la parola integrazione, ponendo quest’ultima in un’ottica di scambio e non di mera assimilazione. L’accoglienza in famiglia, infatti, dona ampie opportunità ai ragazzi che escono dai percorsi istituzionali e che non hanno potuto ancora raggiungere una piena autonomia di vita, ma in altrettanto modo arricchisce senza eguali il nostro vissuto, la nostra cultura, in un’ottica di un vero e proprio scambio interculturale.

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Tel.: 3491023074
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Galileo Colucci, detto Leo, lavora nel settore informatico e nel tempo libero si dedica all’associazianismo, alla fotografia e all’ambiente. È stato Presidente dell’Arci provinciale di Latina, da qualche tempo si occupa di migranti con l’associazione di volontariato Refugees Welcome gruppi di Latina.

Pensieri per la Città – Un’Agorà per Latina è la nuova rubrica-contenitore della nostra rivista blog, LatinaCittà Aperta.
Abbiamo, infatti, voluto affiancare al nostro settimanale, che come sapete tratta di argomenti che potremmo un po’ pomposamente definire di “cultura generale”, uno spazio, un’agorà di riflessione e di approfondimento intergenerazionale su temi della città che ci ospita, Latina, non limitandoci ad essa.
Ci si propone di istituire qualcosa di vivo, un luogo di confronto e di approfondimento, gestito da giovani, donne e uomini, forze fresche e consolidate intelligenze, persuase che la partecipazione e il confronto siano i cardini della buona politica.

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