Emiliano “Emy” Miliucci, è l’Autore di questa rubrica di riflessioni e narrazioni, all’insegna dell’ironia e della ricerca dei paradossi quotidiani, intitolata “Diritto di ReCesso”.
Precisiamo che l’Autore, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ha espresso la volontà di inserire, quale icona della Rubrica, l’immagine del luogo principe della sua attività speculativa.
Qualche giorno fa ero al supermercato con le mie adorate figlie, Melocompry e Menecompry2 a prendere il necessario per la colazione.
Che comprare il necessario per la colazione di tre donne e’ un’impresa da delegato dell’onu.
Latte freschissimo munto direttamente dal nonno di Heidi per Carlotta.
E pan di stelle di diametro regolare preciso al millimetro con controllo tattile di eventuali biscotti rotti che altrimenti la mattina l’isteria se la porta via.
Fiocchi d’avena purissima raccolti da vergini polinesiane direttamente sulle pendici del Caucaso, latte di gnu andino filtrato nella seta, pane di farina di sorgo biologico e nutella fritta spray per Marzia.
Cioccolato al latte ripeno di cioccolato al latte con guarnitura di cioccolato al latte per Marta e succhi di frutta rigorosamente senza zuccheri aggiunti.
Due yogurt preferibilmente prossimi alla scadenza che costano meno per me.
Mi sono avviato in cassa smadonnante, pregustando lo scontrino lungo e costoso come una sciarpa di Vuitton, tra un “Ho detto di non toccare” e un “Posa quel filetto di brontosauro che non e’ un giocattolo”. Il tutto trascinando un carrello stracolmo con in faccia disegnata l’allegria di un albero di Natale il 7 gennaio.
In cassa, dietro di me una vecchina minuta. Tutta claudicante con la schiena un po’ ricurva e le mani tremolanti.
Un cartoncino di latte nel carrellino. E dei sacchetti con una pesca, una mela e poco altro.
La guardo e le dico:
– Prego, passi pure.
La vecchina mi scruta con attenzione.
Io penso, che adesso, parte il racconto di quando era lei a spingere carrelli pesantissimi.
Invece mi fa:
– No. fai con comodo. Io aspetto.
Che te vedo male.
E anche questa settimana la dose di autostima ce la siamo guadagnata.
Emiliano nasce a Latina sotto il segno del Sagittario.
Secondo Paolo Fox è una persona solare, fedele, ironica ma che tende agli sbalzi d’umore.
Per i nati nella terza decade di Novembre Il colore preferito è il celeste il numero è il 7.
(Però Paolo Fox non ci prende spesso, infatti a me piace il blu e il mio numero fortunato è il 7815).
Uomo coraggioso che da sempre convive con l’orribile pregiudizio che la gente gli ha attaccato addosso e cioè quello di essere un sex symbol e quindi solamente un involucro senza cervello.
Da sempre impegnato nel sociale si batte per il riconoscimento dei diritti dei cervelli degli uomini molto belli.
Come nella migliore tradizione dei Play Boy, ha 3 donne.
Due giovanissime e molto belle, hanno il suo stesso cognome e ricoprono il ruolo di figlie. La terza, quella meno giovane è una sorta di compagna-coinquilina-moglie co.co.pro. Anche lei impegnata nel sociale presiede un’associazione per il recupero degli uomini che credono di essere molto belli ma stupidi e che in realtà non sono per niente belli.
Nel tempo libero adora lavorare mentre nella vita generalmente va in bicicletta.