Emiliano “Emy” Miliucci, è l’Autore di questa rubrica di riflessioni e narrazioni, all’insegna dell’ironia e della ricerca dei paradossi quotidiani, intitolata “Diritto di ReCesso”.
Precisiamo che l’Autore, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ha espresso la volontà di inserire, quale icona della Rubrica, l’immagine del luogo principe della sua attività speculativa.
Sabato Marzia è andata dalla parrucchiera.
Detto cosí potrebbe sembrare una notizia di poco conto.
Invece è sempre un momento nevralgico per l’equilibrio della nostra famiglia.
È tornata a casa mentre passavo l’aspirapolvere ascoltando un podcast sulla battaglia di Maratona (eh io so come spassarmela).
Entra in casa mi guarda e mi fa:
– Beh?
– Eh! Mi mancano ancora le camere.
– Beh?!
– Hanno vinto i Grechi! Grandissimi! So proprio contento! Fanculo i Persiani!
– Beeeeh?!?
– Sei una pecora?
– Sgrunt!!!
– Ah! Eh! Dammi un attimo per guardarti bene…
(L’istinto di un uomo sarebbe quello di semplificare. Qualcosa tipo: – C’hai i capelli uguali a prima ma un po’ più corti.)
E poi oh! Ma cosa volete che ne sappia io di capelli!
Invece bisogna stare attenti.
Giocare di aggettivi stando sempre sulla linea del fuorigioco.
Osare ma saper ripiegare.
– Luminosi!
– Mm…
(Non è convinta. C’è qualcosa che non va.)
– Magari un po’ troppo…
– Eh!
– Troppo… come dire? Non mi viene la parola…
– Guarda. Il taglio va bene.
– Questo è chiaro… solo che…
– Solo che?
– Solo che forse il riccio…
– Il riccio?!? (Il riccio. Il centro della questione è il riccio. Devo trovare qualcosa da dire sul riccio.)
(E qui verrebbe da rispondere solo “che cazzo ne so?”
Ma… illuminazione!)
– L’eleganza del riccio!
– Che c’entra?
– Beh… è un bel libro…
– Ma che non lo vedi?
(No. Non lo vedo porca miseria! Io so pelatoooo che ne so di capelli?)
– Ma che non vedi che non li ha asciugati come li asciugo io?
– Stavo per dirtelo. È evidente.
– E adesso?
(E adesso… quando te li laverai te li asciugherai come te pare no?)
– E adesso… – Devo sistemarli.
Così non so vedermi.
(Due ore dalla parrucchiera. Avrà pagato un rene (anche mio) e adesso deve rimetterci mano. Che rompicoglioni!)
– Devi! L’asciugatura è fondamentale. Solo che puoi aspettare che finisca con l’aspirapolvere per accendere il phon?
– No. È Troppo urgente.
– Vabbè… allora quando hai finito fa anche la permanente agli acari. Che con i ricci so carucci.
Du ore de phon.
È uscita dal bagno raggiante.
Coi capelli nuovi di pacca e un sorriso finalmente convinto.
E tutti gli acari cotonati.
Io comunque mi chiedo
ma come fanno i parrucchieri
A sopportare i clienti
Sempre uguali sempre quelli
All’Equatore e al Polo Nord
Ma dove vanno i parrucchieri
Mascalzoni imprudenti
Con la vita nei calzoni
Col destino in mezzo ai denti…
E io quando Marzia va dal parrucchiere vorrei essere il povero Filippide.
E correre.
Correre lontano.
Almeno 42 km.
Proprio quelli tra Maratona ed Atene…
Emiliano nasce a Latina sotto il segno del Sagittario.
Secondo Paolo Fox è una persona solare, fedele, ironica ma che tende agli sbalzi d’umore.
Per i nati nella terza decade di Novembre Il colore preferito è il celeste il numero è il 7.
(Però Paolo Fox non ci prende spesso, infatti a me piace il blu e il mio numero fortunato è il 7815).
Uomo coraggioso che da sempre convive con l’orribile pregiudizio che la gente gli ha attaccato addosso e cioè quello di essere un sex symbol e quindi solamente un involucro senza cervello.
Da sempre impegnato nel sociale si batte per il riconoscimento dei diritti dei cervelli degli uomini molto belli.
Come nella migliore tradizione dei Play Boy, ha 3 donne.
Due giovanissime e molto belle, hanno il suo stesso cognome e ricoprono il ruolo di figlie. La terza, quella meno giovane è una sorta di compagna-coinquilina-moglie co.co.pro. Anche lei impegnata nel sociale presiede un’associazione per il recupero degli uomini che credono di essere molto belli ma stupidi e che in realtà non sono per niente belli.
Nel tempo libero adora lavorare mentre nella vita generalmente va in bicicletta.