ABBIAMO VINTO MA NON CI BASTA
Dialogo con astuto finale
“Senta, l’ho riconosciuta: lei è il celebre letterato…
Ho sempre avuto grande stima di lei; sa io sono un disonesto, un ricchissimo ignorante.
Se solo sapessi parlare come pago o come arraffo, secondo i casi, forse la stimerei di meno.
Lei è saggiamente povero, così oscenamente onesto e brillante che quando mi è accaduto di ascoltarla, non mi ci sono raccapezzato.
No, non mi guardi in quel modo. Mi parli, mi dica qualcosa, ora che siamo soli, qualcosa che resti unicamente a me per suo ricordo.
Qualcosa ch’io possa raccontare alla cricca che frequento, forzatamente composta di miei pari. La prego, mi dica qualcosa di intelligente…”
“Lei è uno stupido”.
Nel retro di copertina del libello “Postintelligente” c’è una nota, a firma dell’editore Enzo Valentini che ha stampato il libretto, che nel finale recita così:
“… I racconti di Piermario possono apparire a prima vista tracimanti e sbrodolanti di stupidaggini, ma solo un idiota può affermare che essi siano cretini; al contrario seguono il principio di ogni vaccino che si rispetti: inoculare i bacilli del male quando si è sani ed il fisico è in grado di reagire. Insomma, facciamo gli stupidi finché siamo ancora intelligenti, dopo sarebbe troppo tardi, potremmo diventare degli stupidi veri o, addirittura, postintelligenti”
Piermario De Dominicis, appassionato lettore, scoprendosi masochista in tenera età, fece di conseguenza la scelta di praticare uno sport che in Italia è considerato estremo, (altro che Messner!): fare il libraio.
Per oltre trent’anni, lasciato in pace, per compassione, perfino dalle forze dell’ordine, ha spacciato libri apertamente, senza timore di un arresto che pareva sempre imminente.
Ha contemporaneamente coltivato la comune passione per lo scrivere, da noi praticatissima e, curiosamente, mai associata a quella del leggere.
Collezionista incallito di passioni, si è dato a coltivare attivamente anche quella per la musica.
Membro fondatore dei Folkroad, dal 1990, con questa band porta avanti, ovunque si possa, il mestiere di chitarrista e cantante, nel corso di una lunga storia che ha riservato anche inaspettate soddisfazioni, come quella di collaborare con Martin Scorsese.
Sempre più avulso dalla realtà contemporanea, ha poi fondato, con altri sognatori incalliti, la rivista culturale Latina Città Aperta, convinto, con E.A. Poe che:
“Chi sogna di giorno vede cose che non vede chi sogna di notte”.