TROTTOLA la chiocciola #22

Ciao a tutti, sono Trottola
una piccola allegra chiocciola.
All’inizio non si sa,
ma leggendo le mie storie
qualcosa di super magico
ogni volta accadrà…

CARNEVALE ON LINE

-Giasone, quest’anno il Carnevale
Si festeggia in modalità virtuale
Noi vogliamo trascorrerlo in allegria
Nonostante ci sia ancora la pandemia
Di virus ne abbiamo distrutti tanti
Ma poi sono arrivate le varianti
Se il vaccino non basterà
Un’altra battaglia ci aspetterà!

Intanto però la mascherina
Potrò mettermela da Colombina!-
-Non vedevo l’ora, che carino…
Io mi vesto da Arlecchino!-

-Le frittelle vado a preparare
Vieni Giasone, andiamo ad impastare!
E anche castagnole, struffoli e galani
Come li chiamano i veneziani…
Se alle frittelle do una forma a cuoricino
Andranno bene anche per S. Valentino!-
-Slurp, che buone.. mentre Trottola le frigge
Ne assaggio qualcuna di straforo che le sfugge!-

-Come potranno arrivare a destinazione?-
-Trovato! La bava sarà la nostra connessione!
Tutti a tavola, condivido l’invito:
il dolce di Carnevale dallo schermo è servito!-

Laura Martufi nasce a Latina, è laureata in Pedagogia, in Vigilanza Scolastica, diplomata in Computer Grafica e studia Arte Terapia.
Insegna Filosofia e Scienze Umane presso il Liceo “A. Manzoni” della provincia.
Frequenta scuole di pittura, ma è in gran parte autodidatta.
L’interesse per la Filosofia, la Psicologia e la Psicoanalisi la spingono inizialmente verso il Surrealismo. Il suo ambito espressivo si estende anche alla poesia e, recentemente, alla grafica con la mostra in Photoshop DeGenere.
Ha al suo attivo oltre sessanta esposizioni tra personali e collettive, che suscitano interesse di pubblico e di critica. realizza anche illustrazioni di romanzi, fiabe e racconti di Science fiction.
Ha inteso la sua pittura un Neoromanticismo metafisico, in riferimento al bisogno di metafisica dell’uomo odierno e alla rivalutazione del sentimento e delle emozioni; attualmente la sua ricerca è più rivolta ai temi sociali, esistenziali e dell’identità di genere.
In un’epoca nichilistico-materialistico-liquida, l’arte deve sempre fare ed affermare, non rinunciando altresì al bello e quindi rifuggendo dal produrre una “non – opera”.

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