Una riflessione sul governo Draghi

di Marcello Ciccarelli

Il governo Draghi non ha neppure iniziato a respirare che già fioccano i primi distinguo: poche donne, troppa sinistra, troppa destra… L’eccezionalità della crisi, certificata dal Presidente della Repubblica, è già un lontano ricordo.
Proviamo a riprendere il filo del discorso politico a partire dal contesto europeo, dove tutto è cominciato.
La pandemia ha offerto all’UE la possibilità di fornire una risposta sia alla crisi sanitaria che a quella sociale, provocata dalle politiche neoliberiste. Questa è la cifra politica della Next generation EU, che ha il suo asse portante nel rafforzamento dell’Istituzione europea, con la cessione di sovranità da parte degli Stati membri.


Il fine è quello di metterla in grado di regolare il mercato, tutelare le fasce deboli e preservare le risorse naturali per le generazioni future.

Uno scenario al quale ha ben contribuito anche il governo Conte, che
poi, però, ha rischiato di comprometterlo per la difficoltà di costruire le azioni necessarie alla nuova fase.
Anche l’opposizione non è apparsa adeguata ad affrontare contemporaneamente l’impegno europeo e gli scogli della pandemia.
Il Presidente Mattarella ha dunque solo certificato queste difficoltà quando ha chiesto a Draghi una soluzione “anche fuori dalle formule politiche”, termini non casuali.
E questo compito Draghi lo ha svolto formando una grosse koalition con l’obiettivo politico di agire in sintonia con il percorso europeo anche cedendo quote di sovranità all’UE, come ripete spesso.

Altro che governo tecnico.

In questa impostazione, infatti, è perfettamente rintracciabile una chiara linea di demarcazione politica: facilitare o meno questo tipo di Europa.
Tanto politica, che ha creato divisioni proprio negli schieramenti e nei partiti che avevano una posizione ambigua sul tema dell’integrazione europea.
Ha fatto eccezione la Lega, che, per non rischiare l’irrilevanza politica, sta cercando di cambiare la sua posizione europea.   

Marcello Ciccarelli, in pensione, attivo solo cerebralmente. Una volta docente e amministratore. Ancora appassionato di matematica e politica.

Pensieri per la Città – Un’Agorà per Latina è la nuova rubrica-contenitore della nostra rivista blog, LatinaCittà Aperta.
Abbiamo, infatti, voluto affiancare al nostro settimanale, che come sapete tratta di argomenti che potremmo un po’ pomposamente definire di “cultura generale”, uno spazio, un’agorà di riflessione e di approfondimento intergenerazionale su temi della città che ci ospita, Latina, non limitandoci ad essa.
Ci si propone di istituire qualcosa di vivo, un luogo di confronto e di approfondimento, gestito da giovani, donne e uomini, forze fresche e consolidate intelligenze, persuase che la partecipazione e il confronto siano i cardini della buona politica.

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