Il centrodestra cerca un civico? Riflessioni sul clima preelettorale

di Michele Bisceglia

Il quadro politico che si presenterà alle prossime elezioni comunali vede per adesso due protagonisti principali: centrosinistra da un lato, con Partito Democratico e Latina Bene Comune, centrodestra dall’altro. I primi sostengono il sindaco uscente Damiano Coletta, il quale rimane ad oggi l’unico candidato sindaco al comune di Latina. Di conseguenza, non rimane che discutere della fazione del centrodestra, che ancora non ha individuato un candidato ufficiale per le prossime elezioni.
Ciò che i maggiori responsabili dei partiti di centrodestra stanno cercando di evitare è proprio il quadretto che si presentò nel giugno del 2016, ovvero una divisione fatale che costò la riconquista del trono comunale, ma tuttora, ancora non sono chiari gli assetti con cui i partiti del centrodestra competeranno nelle prossime elezioni.
In questo contesto, interessanti sono alcune dichiarazioni rilasciate da Armando Valiani, coordinatore comunale della Lega, al quotidiano Latina Oggi:

“La Lega non esclude che anche a Latina si possa aprire al civico o a una figura esterna, ancorché vicina alla coalizione, senza per questo voler abbandonare i partiti o mortificare le loro classi dirigenti”.

Queste parole, riportate anche sul portale online del Caffè il 20 febbraio, tralasciano degli importanti spunti di riflessione: perché ricorrere ad un candidato esterno? Sembrerebbe questa opzione già una prima sconfitta per vari motivi, i quali saranno esposti nelle prossime righe il più chiaramente possibile.
Una prima impressione derivante da queste parole è quella di un centrodestra non ancora unito, come invece dovrebbe essere a questo punto dell’anno. Ogni partito che ne costituisce l’unità starebbe cercando un candidato più prossimo alla propria parte. Tre partiti che non riescono a trovare un punto d’incontro tra loro e che sembra non vogliano concedere ai propri compagni di alleanza il “privilegio” di fare eleggere sindaco un proprio porta colori. Un’unione che scricchiola sotto il peso di questa importantissima scelta, un nodo che potrebbe essere sciolto tramite la scelta di un civico, ovvero di un personaggio esterno a tutti e tre i partiti. Un civico, quindi, conciliatore, che possa mettere tutti d’accordo almeno su questa spinosa questione del candidato sindaco. Allo stesso tempo, la scelta di quest’ultimo potrebbe essere stata avanzata per un secondo motivo: il fatto che non ci sia nessun nome nuovo disponibile da proporre.

Diventa così visibile la difficoltà del centrodestra latinense di rigenerarsi nel corso degli anni, tramite un inserimento di giovani promesse che comunque sono presenti sul territorio, in quanto ognuno di questi partiti ha la sua micro-sezione dedicata ai giovani che cercano di immettersi nel circolo della politica provinciale. Così tanta difficoltà nel rinnovarsi da far tornare in auge il nome di una nostra vecchia conoscenza: Vincenzo Zaccheo, il quale ha governato la città di Latina dal 2002 al 2010, il cui operato si è dimostrato tutt’altro che trasparente. La figura del candidato civico, di conseguenza, sopperirebbe anche a questa seconda problematica e non solo. Proprio da quest’ultimo dato, ovvero gli scandali ed i processi che in questi anni hanno asfissiato costantemente l’immagine degli attori principali del centrodestra e che hanno portato poi molti elettori ad indirizzare la propria preferenza altrove, si può trarre il terzo motivo per cui scegliere un candidato esterno possa essere una possibilità convincente, in quanto darebbe un volto “pulito” all’iniziativa politica di centrodestra. Il civico sarebbe in questo caso una figura cardine, pronta a convincere chi effettivamente risente ancora dei dubbi verso la castità della classe dirigente. Sarebbe quindi un’auto-legittimazione attraverso un nome nuovo ed estraneo ai partiti, dietro cui però, attenzione, si nasconderebbe la solita classe dirigente. Ciò che la Lega in questo caso ha proposto è sì la figura di un civico, ma che non si comporti di conseguenza, ovvero senza possibilità di iniziativa, altrimenti replicherebbe ciò che invece è stato fatto nel 2016 dalla lista civica di Lbc, esperimento politico riuscito, che nacque proprio per contrastare quella classe dirigente macchiata di mala amministrazione.
Ecco perché serve un civico che però non si professi tale, cioè una specie di fantoccio bello da mostrare, un giocattolo con cui far bella figura, grazie al quale dichiararsi profondamente rinnovati.
Insomma, la scelta del candidato civico sarebbe un clamoroso autogol, il quale non farebbe altro che dimostrare di come il centrodestra sia incapace di rinnovarsi nel profondo. Questo perché, basandosi sul fatto che la città riserbi come ad ogni elezione un sicuro e tradizionale serbatoio di voti, il centrodestra non risente così la necessità di cambiare e di guardare ad un futuro interno diverso. Non a caso, lo slogan elettorale che la Lega ha scelto di esporre sulla sua pagina Facebook è molto chiaro: “Latina torni Latina”, accompagnato dalla figura sorridente di Matteo Salvini. Ecco, sarebbe bello sapere a quale Latina facciano riferimento, perché a riguardo di questo “piccolo” interrogativo, la risposta si presenta tutt’altro che scontata. È importante invece, che le idee per migliorare un capoluogo importante come quello di Latina, possano essere al passo con i tempi, come di conseguenza, dovrebbero esserlo anche gli attori politici principali che vogliono proporsi per dare vita ad una futura amministrazione funzionante ed efficiente.


Mi chiamo Michele Bisceglia e vengo dal lontano 1998. Sono laureato in Lettere Moderne e studio attualmente Filologia Moderna alla Sapienza. Vorrei inserire una frase simpatica per ingraziarmi voi lettori, ma purtroppo non mi viene in mente niente.

Pensieri per la Città – Un’Agorà per Latina è la nuova rubrica-contenitore della nostra rivista blog, LatinaCittà Aperta.
Abbiamo, infatti, voluto affiancare al nostro settimanale, che come sapete tratta di argomenti che potremmo un po’ pomposamente definire di “cultura generale”, uno spazio, un’agorà di riflessione e di approfondimento intergenerazionale su temi della città che ci ospita, Latina, non limitandoci ad essa.
Ci si propone di istituire qualcosa di vivo, un luogo di confronto e di approfondimento, gestito da giovani, donne e uomini, forze fresche e consolidate intelligenze, persuase che la partecipazione e il confronto siano i cardini della buona politica.

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