Intervista di Redazione Pensieri per la Città
Domenica pomeriggio all’Ever Green le 6000 mila sardine Latina hanno organizzato l’evento “Rincontriamoci” con la coalizione che sostiene Damiano Coletta alle prossime amministrative. Ospiti speciali i rappresentanti del movimento delle sardine nazionale: Mattia Santori e Lorenzo Donnoli. La manifestazione oltre a riportare le persone in “piazza”, tentando di uscire dal lungo lockdown, ha affrontato alcuni dei temi che entreranno direttamente nella campagna elettorale: diritti, welfare, cultura. A moderare l’incontro la giornalista Anna Scalfati che ha introdotto i relatori della giornata. Sono intervenuti il Sindaco Damiano Coletta che ha rivendicato il lavoro svolto per ripristinare la legalità e ricondurre la macchina amministrativa all’ordinario funzionamento. A seguire Patrizia Ciccarelli, Ass.ra ai Servizi Sociali, che ha posto l’accento sugli interventi a sostegno delle fasce più deboli nel periodo di maggiore crisi della pandemia. Clemente Pernarella ha ribadito l’importanza della cultura per la ripartenza del settore tra i più penalizzati, e creare benessere, conoscenza, coesione sociale, ma anche uno dei settori su cui puntare per generare ripresa economica.
Marilù Nogarotto per Arci gay latina -seicomesei- ha ribadito l’importanza del ddl Zan contro l’omotransfobia, un disegno di legge per la prevenzione e il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Anna Claudia Petrillo, la promotrice dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza della coalizione allargata a forze politiche, movimenti e liste civiche e il valore aggiunto che la diversità delle posizioni apporta al programma da presentare in campagna elettorale. Riportiamo l’intervista che ci ha rilasciato alla fine della manifestazione Mattia Santori
Come la pandemia ha cambiato il movimento delle sardine?
La pandemia ha tolto la fisicità ad un movimento nuovo e nato nelle piazze, non ci ha permesso di confrontarci di persona che non è poco. Abbiamo fatto rete con l’ANPI per un’alleanza antifascista che coinvolgesse anche il M5S e con realtà locali come le Cucine Popolari a Bologna. Siamo stati i primi a tornare in piazza con le 6000 piantine per la cultura, un evento che proprio queste settimana volge alla sua seconda edizione per salvare i circoli ARCI.
Che lavoro state svolgendo e quale ruolo per le sardine?
Non basterebbero 200 righe per dire ciò che abbiamo fatto dall’inizio della pandemia, ma siamo consapevoli che la politica dal basso non faccia notizia. Oltre ad aver partecipato alla stesura della legge contro l’odio in rete e a tante battaglie dimenticate o scomode come quella per la Marijuana legale contro le mafie, con Station to Station abbiamo superato 200 mila firme raccolte per la cittadinanza a Patrick Zaky. Con Rinascimento Green e altre realtà e sensibilità ecologiste abbiamo presentato un progetto di lustro che declina l’ecologia alla mobilità, all’inclusione e al lavoro. Stiamo sostenendo l’approvazione del ddl Zan, una legge contro le discriminazioni che esiste da anni in tutti gli altri paesi fondatori dell’Unione Europea. Così come un cambiamento di approccio nel centrosinistra al ritmo di unità e cambiamento, partendo dai territori.
Come valuti l’azione del governo Draghi?
Un governo che nasce dal narcisismo di Renzi e viene preso a picconate da Salvini non prometteva bene dall’inizio. Ed in effetti è partito male per vari motivi. A capo della polizia l’uomo che ebbe un ruolo nell’insabbiamento dell’omicidio di Ilaria Alpi, il mancato impegno per il ddl Zan, la mancanza di una visione di futuro comune, i ritardi, le timidezze in una fase fondamentale, il mancato cambio di passo sulla scuola, un PNRR ancora senza visione radicale. Rimaniamo però fiduciosi e speranzosi, anche perché la transizione ecologica e anche quella digitale non si faranno in un giorno e ci sarà bisogno di un’opinione pubblica più consapevole.
Quale percorso immagini per il campo progressista?
Il campo progressista paga le scelte degli stessi uomini che da troppi anni pensano ad essere in prima linea invece che tornare a farsi un bagno di realtà ed essere veramente utili ai loro territori da cui sono ormai alienati. Non è populista dire che siamo un paese gerontocratico e la sinistra non è da meno: per arrivare ad una leadership nazionale tutta di under35 al femminile, in Finlandia i partiti progressisti hanno fatto anni di lavoro di valorizzazione dei giovani. L’unico percorso possibile è segnato da un cambiamento profondo di prospettiva: in 15 anni gli italiani all’estero sono aumentati quasi dell’80%. Parliamo di milioni di persone. Quasi tre cittadini italiani su quattro che hanno deciso di trasferirsi all’estero nel 2019 hanno 25 anni o più (circa 87mila) e uno su tre è in possesso di una laurea, nel paese fanalino di coda d’Europa per numero di laureati. Il percorso dei progressisti dovrà parlare a quel milione di italiani emigrato in quest’ultima dozzina d’anni, dovrà dargli motivi validi per tornare. Investire su rinnovabili, cultura e soprattutto sui giovani. Sarà capace la sinistra di parlare di emigrazione con la stessa forza e perseveranza con cui la destra parla di immigrazione?
Oggi si è parlato di democrazia, cultura, diritti, welfare. Quali temi al centro del dibattito politico.
Che riflessione sul Recovery plan?
Le nuove forme di democrazia partecipativa sono essenziali per accorciare la distanza con le istituzioni e anche su questo stiamo lavorando in sinergia con Marco Cappato, EUmans e Rinascimento Green. Se la sinistra non si occupa di allargare e attualizzare il welfare, di proteggere gli ultimi, non è più sinistra e anche sui diritti siamo sempre stati in prima linea. Basti pensare al nostro ‘’tour’’ di questa estate da Casa Matteotti a Casa Pertini: siamo stati accolti dallo striscione di Forza Nuova al Gay Village di Padova dove eravamo con Zan, siamo stati accolti con tutto l’amore e il dolore dai terremotati marchigiani che chiedono il commissariamento speciale, dalle braccianti tarantine che rivendicano altrettanto disperatamente il collocamento e la fine degli abusi, alle famiglie che aspettano una casa popolare da anni. Sul Next Generation EU abbiamo stilato insieme a tante realtà ecologiste un progetto di lustro, per una transizione dal basso in 5 anni, molto più radicale dell’attuale PNRR. Insieme a Rinascimento Green abbiamo promosso le prime assemblee sul clima a carattere regionale in Emilia Romagna e Calabria. Perché una transizione senza il coinvolgimento delle persone rimarrà zoppa.
Quale messaggio lanciare per la campagna elettorale delle amministrative?
Le amministrative sono un banco di prova per una coalizione progressista che ad oggi esiste solo a parole e deve allargare il suo perimetro ai movimenti, alle associazioni, al mondo civico, come sta avvenendo a Latina e deve valorizzare i giovani.
Ci siamo lasciati con la promessa di Mattia Santori di tornare a Latina per un altro evento a sostegno della coalizione di Damiano Coletta
Pensieri per la Città – Un’Agorà per Latina è la nuova rubrica-contenitore della nostra rivista blog, LatinaCittà Aperta.
Abbiamo, infatti, voluto affiancare al nostro settimanale, che come sapete tratta di argomenti che potremmo un po’ pomposamente definire di “cultura generale”, uno spazio, un’agorà di riflessione e di approfondimento intergenerazionale su temi della città che ci ospita, Latina, non limitandoci ad essa.
Ci si propone di istituire qualcosa di vivo, un luogo di confronto e di approfondimento, gestito da giovani, donne e uomini, forze fresche e consolidate intelligenze, persuase che la partecipazione e il confronto siano i cardini della buona politica.