DOPO LUNGA E PENOSA AGONIA, È VENUTO TRISTEMENTE A MANCARE L’INDICATORE DI DIREZIONE
Ne dà l’annuncio il C.A.N.E. (Comitato Automobilisti Nostalgici Esasperati), che invia una propria nota approfondita sul tema, riassunta qui di seguito.
Con tutta evidenza il gesto di segnalare in automobile la direzione che si intende prendere, quando si modifica la propria direzione di marcia o quando ci si immette nel traffico, non viene più praticato. Pochi resistenti sono destinati a rappresentare solo la proverbiale eccezione che conferma la regola. Testimoni di un gesto antico additati al pubblico ludibrio.
La levetta, generalmente posta alla sinistra del volante, è ormai anchilosata, a volte presenta ragnatele ed evidenti depositi di polvere.
Del resto, se con una mano si tiene il cellulare, con l’altra la sigaretta, con l’altra ancora il volante e il cambio, come si potrebbe mai azionare il dispositivo?
Eppure, prosegue la nota, sarebbe un semplice gesto di cortesia, di attenzione verso chi ci circonda, come quando si tiene la porta ad uno sconosciuto o semplicemente si cede il passo.
E invece, con ghigno sadico e senza darne segno, il conducente di turno svolta a destra mentre stiamo attendendo da tempo lo spazio per immetterci, girando a sinistra, su una strada con diritto di precedenza.
Questa semplice carognata causa inutili sbalzi di umore, la caduta di diversi fogli del calendario ed altri effetti nefasti. Quando basterebbe così poco…
Che dire di chi si immette in corsia dal parcheggio a bordo strada (anche in doppia fila, che non ci facciamo mancare niente), senza guardare e senza segnalare? Ormai i corsi di scuola guida dovrebbero prevedere l’assistenza di un indovino, per allenare le indispensabili capacità divinatorie.
Noi del C.A.N.E. non crediamo alla tesi, sostenuta da alcune frange estremiste, del complotto ordito dalla corporazione dei carrozzieri. Riteniamo che questa cattiva disabitudine sia ascrivibile alla generale perdita di coesione sociale e di rispetto verso il prossimo. In pratica, all’ormai imperante “sindrome del Marchese del Grillo”.
Ma noi non ci arrendiamo e stiamo studiando le contromosse.
Interventi concreti, non proprio montessoriani, per ricordare ai più l’esistenza del tanto vituperato dispositivo.
Le simpatiche lucine arancioni, ormai tristemente spente, verranno cerchiate con pennarelli indelebili dai colori vivaci, per rimembrarne l’esistenza.
Nei casi di recidiva, frecce reali (quelle dei nativi americani o dei lungagnoni con la coda USB di Avatar) verranno metaforicamente piantate nelle gomme.
Di altre azioni di resistenza avrete notizia via stampa o direttamente sulla vostra auto.
Tanto il vostro Erasmo dal Kurdistan vi doveva, senza nulla a pretendere.