Tu chiamale se vuoi opinioni

Pochi giorni fa, colto da improvviso attacco di indignazione, ho avuto l’ardore e l’ardire di commentare una notizia rimbalzata sul web.

Questo l’articolo:
“Amministrazione incapace e i cittadini ne pagano le conseguenze

Come ormai di consueto, l’Amministrazione si è fatta cogliere impreparata dalla grandinata di maggio, prevista da più di 20 giorni. Strade bloccate, scuole chiuse, traffico in tilt. Difficoltà anche solo nell’andare a fare la spesa. E nessuna azione di rimedio da chi avrebbe dovuto provvedere: i mezzi spargisale erano a fare il tagliando e gli spazzaneve inviati colpevolmente in transumanza sui Monti Lepini. Questa incresciosa situazione si aggiunge alle evidenti carenze organizzative e gestionali, derivanti da insipienza politica e dall’ostinazione di arroccarsi in un aristocratico isolamento, che hanno portato ai poco invidiabili risultati sotto gli occhi di tutti. Da ultimo, l’invasione dei rettili che prosperano nelle sterpaglie lasciate crescere volutamente e irresponsabilmente. Convinti di aver ottenuto un ottimo risultato con l’utilizzo dei falchi per l’allontanamento degli storni, gli estremisti ambientalisti di LBC hanno deciso di introdurre varie specie di serpenti, anche di grosse dimensioni, per tentare di porre argine ai branchi di ratti che hanno invaso il capoluogo, neanche fosse Hamelin. E perché non un pifferaio, allora? Con tutta evidenza la situazione è sfuggita al controllo e ora ci troviamo più colonie di pitoni che nel Mato Grosso. Vedremo se, anche stavolta, il gruppo di potere che (mal)gestisce la città vorrà attribuire la responsabilità di questo evidente fallimento alle amministrazioni precedenti. Arrivati ben oltre la metà del mandato, queste scuse non reggono più. È ormai evidente che la cittadinanza tutta è pentita del consenso dato a questi pericolosi dilettanti. Se ne dovrebbero trarre le dovute conseguenza quanto prima.”

Questo il mio commento:
“Gentile redazione, vorrei segnalare qualche imprecisione nell’articolo sopra riportato. In primis, la grandinata di inizio maggio ha colpito la zona di Varese. Anche la storia dell’introduzione dei serpenti per lotta biologica contro i topi non trova riscontro in nessuna disposizione agli atti, né da altre evidenze. Infine faccio notare che la consiliatura dura 5 anni e siamo ancora all’inizio del ventitreesimo mese. Mi sembra quindi che i vostri commenti e giudizi sull’operato dell’Amministrazione siano basati su notizie semplicemente false. Cordiali saluti, Erasmo.”

Questa la risposta:
“Caro Erasmo (che nome buffo), con il tuo fare aggressivo e fazioso vuoi evidentemente ledere il nostro sacrosanto diritto, garantito dall’Articolo 21 della Costituzione, di esprimere liberamente le nostre opinioni. Intanto sarebbe bene che tu misurassi le parole: con accuse strampalate di falso si rischia la denuncia per ingiurie, calunnie, appropriazione indebita e abigeato. Magari vorrai tirare fuori la vecchia manfrina dei fatti separati dalle opinioni, o delle opinioni elaborate su fatti concreti. Tutta roba del secolo scorso. Ora sono le opinioni che creano i fatti e tu non puoi farci niente. L’importante è avere chiaro l’obiettivo, il resto è processo creativo che, in quanto tale, non conosce né accetta limiti. Quindi fatti i fatti tuoi, concreti o meno, e rimani rintanato nell’esigua cerchia dei sostenitori acritici di un’Amministrazione fallimentare e perdente.”

Mia contro risposta:
“Gentile redazione, proprio perché ho a cuore l’Articolo 21 mi permetto di esprimere la mia opinione, diritto che credo sia altrettanto garantito. Forse avete ragione, io ero rimasto alla macchina del fango, che aveva l’accortezza di creare le false notizie con un minimo di attenzione (dossieraggi, fotomontaggi, manipolazione di intercettazioni…) e che utilizzava insinuazioni e formule vaghe per screditare o attaccare l’avversario. Questa nuova frontiera dell’opinione che, spudoratamente, crea il fatto mi mancava. Spero non ve ne abbiate a male se esprimo il mio educato ma fermo dissenso. Anche nella vostra risposta siete andati un po’ oltre, ad esempio facendo riferimento a reati che nulla hanno a che vedere con quanto da me scritto.”

Chiusura della Redazione:
“Buffissimo e ignorantissimo Erasmo, di quale diritto vai cianciando? Scrivi su qualche testata tu, anche gratuitamente o dopo aver offerto una pizza al Direttore? Se proprio vuoi commentare le nostre notizie vallo a fare al bar, con altri perdigiorno come te, finché ti è consentito. Lasciaci lavorare altrimenti verrai attenzionato, che sicuramente qualcosa contro di te si troverà, o quanto meno si scriverà.”

Rimasto senza parole da tanta protervia, ho fieramente abbandonato la discussione, anche perché qualche piccolo scheletruccio…

Tanto il vostro Erasmo dal Kurdistan vi doveva, senza nulla a pretendere

 

 


 

 

 

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