Di Maio incontra i Riders di Bologna e Roma

Primo atto da Ministro del Lavoro: 

Agli inizi di giugno si è finalmente insediato il nuovo governo quello che, a detta di molti, dovrebbe essere definito “del cambiamento”.
In effetti il primo atto del neo ministro del Lavoro, il penta stellato Luigi Di Maio è stato eloquente: lunedì 4 giugno ha incontrato i Riders di Bologna e Roma.

 

Per capirne il motivo è necessario fare un passo indietro: lo scorso 31 maggio i giovani di Riders Union di Bologna, hanno firmato la “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano” sottoscritta dal Comune emiliano, dai sindacati e da alcune piattaforme del delivery.

Il Comune con tale Carta comincerà col rendere noto sul suo sito web quali aziende sia siano esposte su diritti-base come l’equo compenso orario, diritto di non scendere in strada in caso di condizioni meteo proibitive e obbligo di assicurazione.
“Comunicheremo periodicamente a tutti i cittadini chi è che rispetta queste regole e questi diritti e chi no – scandisce il sindaco Virginio Merola – ci affideremo alla loro capacità di scelte e di boicottaggio di quelli che trascurano i diritti dei lavoratori“.

La carta è stata firmata unicamente da Sgnam e Mymenu, peraltro ora fuse in un’unica azienda che rappresenta circa 130-140 dei 500 fattorini al lavoro a Bologna. Per assurdo non pervenuti i colossi del settore, da Justeat a Deliveroo da Glovo fino a Foodora che hanno disertato l’incontro: l’ultimo schiaffo quello di Justeat, che si è sfilata proprio all’ultimo momento.

Il sindacato che rappresenta i fattorini della città, hanno chiesto che le disposizioni della Carta dei diritti firmata a Bologna siano allargate a tutto il territorio nazionale.

Il neo Ministro del Lavoro Luigi Di Maio

E qui entra in gioco il nuovo Esecutivo infatti come primo atto da ministro del Lavoro, lunedì scorso 4 giugno, Luigi Di Maio ha incontrato i riders, i lavoratori della gig economy che si occupano della consegna a domicilio, che ha definito “simbolo di una generazione abbandonata senza tutele e contratto” e ha annunciato l’inizio di un percorso per avere un lavoro meno precario, con un salario minimo orario.

L’obiettivo di Di Maio sarebbe quello di aprire un tavolo di trattativa nazionale con lavoratori, piattaforme di food delivery “virtuose” e governo. Il primo incontro con i lavoratori delle consegne a domicilio è stato conoscitivo.

A quanto detto dai riders presenti a Roma, si è parlato di salario minimo ma non si è ancora entrati nello specifico delle proposte.

“Molti ragazzi hanno problemi ad avere diritti minimi, come una paga dignitosa e un’assicurazione, ha detto il ministro, a margine dell’incontro con i ciclofattorini convocati per fare il punto sui diritti della categoria.
“Iniziamo da oggi un percorso che passa per un modello di lavoro più dignitoso e con salario minimo orario. Il governo può portare i colossi che gestiscono i fattorini al tavolo. Sarà il primo atto del ministero. È un piccolo passo, c’è tanta gente che chiede lavoro e dignità, non la luna.
E noi possiamo dare loro questa dignità con un salario minimo orario e portando al tavolo i colossi”.

il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

Dal canto suo, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti rilancia su Twitter l’iniziativa promossa per tutelare i riders:
“Avanti con consultazione online, incontri con i giovani, con il mondo del lavoro e le piattaforme online”. Entro luglio la legge, continua Zingaretti che promette: “Sarà la più moderna in Italia”.

Intanto anche a Roma è nato il Riders Union, il collettivo di fattorini che lavorano per le piattaforme on-line di consegne a domicilio come Foodora, Just Eat o Deliveroo: e a breve ci sarà la prima assemblea per conoscersi, poi la seconda per decidere.

Si sono incontrati per la prima volta in un’aula studio della Sapienza:
“Non ce la faccio più ragazzi, incontriamoci, confrontiamoci”, ha confidato uno di loro poche settimane fa.
Da lì il tam tam. Per adesso sono una ventina “ma puntiamo a diventare molti di più. In una città dispersiva come Roma è difficile riuscire a entrare in contatto con altri riders. Anche perché in questo lavoro ognuno viaggia da solo,

non c’è tempo di fermarsi per parlare”.

Sono appena nati, ma hanno già una grossa sfida di fronte: la Regione Lazio li ha chiamati a partecipare ad un confronto, in data ancora da definirsi, in vista della legge per tutelare i ciclofattorini che il presidente Nicola Zingaretti vuol far approvare:
“Abbiamo le idee chiare – dicono alla fine della seconda assemblea – Le nostre necessità sono le stesse dei riders di Torino, Bologna, Milano. Ma dobbiamo puntare molto sulla sicurezza perché a Roma fare questo lavoro è sicuramente più pericoloso, vista la condizione delle strade”.

Tra le proposte avanzate da Zingaretti, c’è quella del reddito minimo garantito e dell’assicurazione obbligatoria.

La piattaforma di cibo a domicilio Deliveroo, ha consegnato proprio ieri ai riders le condizioni della nuova assicurazione: “Non è minimamente sufficiente – spiega uno dei ciclofattorini che, come gli altri, preferisce rimanere anonimo – Anzi in alcuni casi la situazione è anche peggiorata”.

Fino a ieri infatti, se procurava un danno a terzi con la bicicletta o con lo scooter, il lavoratore pagava i primi 150 euro di danni.

Adesso sono 300.

 

 

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