Erasmo risponde

La nostra rubrica di risposte alla corrispondenza ricevuta dai nostri graditi lettori*.

Caro Erasmo,


dalla tua chiacchierata con Amedeo riportata nella prima uscita dell’anno mi par di capire che hai qualche problema con la bilancia. Da ex sovrappeso mi permetto di darti qualche consiglio per rimetterti in forma, proposito che, ne sono certo, avrai espresso per questo nuovo anno.
Per cominciare, cammina molto. Già cammini? Non è abbastanza. Fai le scale e non prendere l’ascensore, anche se abiti al settimo piano. Vai al lavoro a piedi. Nei fine settimana concediti lunghe passeggiate all’aria aperta. 
Poi bevi molta acqua. Intuisco che preferiresti il vino, ma meglio di no, semplice acqua fresca. Rimanendo in tema di rinunce, evita pane, pasta, zuccheri e carboidrati in genere, come pure i grassi animali e i formaggi. Verdure a volontà, purché prive di amidi: sostituire il pane con le patate non è una buona soluzione.
Infine evita le porcherie, quelle tentazioni cui è difficile resistere: snack, salatini, dolcetti, torroncini e fuoripasto in genere, peggio se innaffiati da aperitivi alcoolici o zuccherati. Prova per un po’ e poi mi saprai dire.


Ciccio67

Caro Ciccio,

ti ringrazio per i consigli che dimostrano il tuo affetto nei miei confronti, che dubito di meritare.

Come avrai senz’altro immaginato, nella mia poco tenera età ho intrapreso più di qualche tentativo di rientrare nei miei panni, con scarso successo. Forse perché l’evidente buon senso delle tue prescrizioni si scontra con la constatazione empirica del loro effetto sulla mia persona: una profonda depressione con annesso cattivo umore, malinconie, nostalgie (dei pasti che furono), carenze di convivialità, isolamento, mutismo e rassegnazione. 

Questi effetti collaterali sono aggravati dal fatto che, una volta persi a gran fatica i primi chiletti, raggiungo con una certa rapidità il punto di stallo, una sorta di asintoto oltre il quale, per quanto protragga i miei penosi digiuni, non riesco a scendere. Il mio corpiciotto si mette in modalità energy saving e si fa bastare il poco che immetto, fosse anche una foglia di lattuga a pasto, senza smaltire più alcunché.

Forse è l’approccio drastico a nuocermi.
Dovrei provare con una regolazione più graduale, come quelli che si disintossicano da droghe pesanti. Iniziare dalle dolci tentazioni, quelle che tu chiami porcate; anche se a me riesce bene resistere a tutto, tranne proprio che alle tentazioni.
E poi proseguire togliendo un formaggetto qui, un salamino lì.
Magari così, nel giro di qualche anno, qualcosa riesco a scendere.
Mi rimane però un retropensiero birbone: non vorrei proprio morire sano!

Grazie ancora per il tuo supporto e spero che ci si riesca ad incontrare, un giorno. Così ci facciamo un bicchiere di quello buono insieme. 

Erasmo dal Kurdistan

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