Molto spesso, pur provenendo da un’epoca in cui l’Europa dopo il Secondo Conflitto Mondiale ha vissuto lunghi decenni di tollerabile pace e sufficiente democrazia, non possiamo sottrarci alla inquietante impressione che, per alcuni versi, la situazione interna ed internazionale sia come scivolata all’indietro nel tempo, di quasi un secolo.
Ritroviamo letture sbrigative della realtà dalle quali vengono fuori nazionalismi (ora si chiamano sovranismi), intolleranze, razzismi, ghettizzazioni, massacri tollerati.
E allora l’unica arma che abbiamo contro l’ottusità feroce di ritorno, ai nostri giorni, è quella della cultura, e la memoria è uno dei migliori contenuti che la cultura possa diffondere, perché essa sia vaccino contro il precipitare nel baratro di situazioni lasciate incancrenire senza che si sia intervenuti.
E affinché la Giornata della Memoria non sia intesa come una celebrazione rituale, abbiamo deciso di riproporvi due articoli che narrano la storia particolarissima di due libri dal destino singolare, entrambi legati alla orrenda tragedia della Shoah.
I LIBRI RITROVATI DELLA SHOAH PARTE PRIMA
I LIBRI RITROVATI DELLA SHOAH PARTE SECONDA