da Passi di Silvia Bre

da Passi

Quali ripari vado immaginando…
È dove non s’avverte che universo
remoto al mio dolere e le sere
farsi previsione sterminata, case
libere al vento. Sono le illuse strade
dove la fortuna d’un momento
sparendo mi ritrova e io m’accendo
alla più magra luna senza cielo:
con tanti minuscoli bagliori
si fa il sereno d’una notte.
Così il tempo mi svola, le ali accosta
nella fine di una lucciola stanca
a cercar sosta – ma pure i fili d’erba tra le rovine
sono contenti della primavera
e per la quercia grande che m’invento
s’allunga in belvedere una finestra
via dal deserto, e l’ombra piove,
come se fossi già quel che divento.

Silvia Bre

Silvia Bre  è nata a Bergamo nel 1953. Ha pubblicato la raccolta di poesie I riposi (Rotundo, 1990) e Le barricate misteriose (Einaudi) con cui ha vinto il premio Montale. Nel 2007 ha pubblicato il libro Marmo (Einaudi) vincitore, tra gli altri, del Premio Viareggio. Per le Edizioni nottetempo ha pubblicato nel 2006 “Sempre perdendosi”, portato con successo a teatro da Alfonso Benadduce. Ha tradotto, tra l’altro, Il Canzoniere di Louise Labé (Mondatori 2000) e Centoquattro poesie di Emily Dickinson (Einaudi 2011).

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.

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