Filiberto Sbardella nacque a Palestrina nel 1909 e fin dall’adolescenza si espresse come pittore.
Nel corso della sua attività artistica vinse numerosi premi e riconoscimenti, come il Primo premio al concorso l’Acquerello di Firenze nel 1923, e il Primo premio e medaglia d’oro alla VII Triennale di Milano.
Espose in mostre personali e collettive a Roma, San Remo, Pesaro, Milano, partecipando alla XX e XXVII Biennale di Venezia, alla VI Quadriennale di Roma.
Pittore, scultore, mosaicista, scenografo, intellettuale, scrittore, architetto, dagli anni ‘40 in poi realizzò importanti opere pubbliche, come gli splendidi mosaici nel Tempio dei Caduti a San Pellegrino Terme, e sulla facciata della Chiesa di Graffignana, gli affreschi nella Villa Trivulzio di Bellagio, nel palazzo Visconti di Mondrone e nel Palazzo del Gruppo Filzi a Milano.
Diplomatosi all’Accademia di Brera, collaborò con la Scuola di Arazzeria di Esino Lario, ma nel 1943 interruppe la propria attività artistica per aderire alla Resistenza romana nel movimento di Bandiera Rossa.
Negli anni successivi espose le sue opere in nuove personali (una delle quali, intitolata “24 marzo 1953”, dedicata ai suoi compagni caduti nell’eccidio delle Fosse Ardeatine), per poi intraprendere dagli anni ’50 in maniera quasi totalizzante l’attività di architetto e progettista per importanti opere private e pubbliche in Italia e all’estero.
Uomo del Novecento, amico di personaggi come Sandro Pertini e Renato Guttuso, Filiberto Sbardella scomparve nel 1983, lasciandoci in eredità oltre alla sua arte, le sue passioni e suoi grandi ideali.
Abbiamo imparato a conoscerlo anche grazie i precedenti articoli su questo blog,
e a 110 anni dalla sua nascita lo omaggiamo con un progetto culturale a lui dedicato: la mostra infatti – preceduta nei mesi scorsi da una biografia e da un documentario a lui dedicati – avvalendosi di prestigiosi partners per l’esposizione nella città di Latina, ha lo scopo di dargli il riconoscimento che merita.
I curatori Pasquale Biagio Cicirelli e Claudio Gatti presentano – in anteprima per la città di Latina con il sostegno dell’Associazione Italia Nostra Onlus, del Museo della terra Pontina, dell’Associazione artistica socio-culturale Don Vincenzo Onorati e del blog Latina Città Aperta – la vita e le opere di un uomo tanto poliedrico quanto misterioso.
L’evento, in programma dal 22 febbraio al 01 marzo 2020, vede tra le tante opere esposte, il progetto architettonico del Piano Particolareggiato “Colli d’oro” di Labaro-Prima Porta in Roma, complesso residenziale realizzato da Sbardella e Begnotti negli anni ‘70 per l’insediamento di 2300 abitanti, completo di servizi, uffici e negozi, comprensorio della superficie complessiva di 23 ettari.
Pasquale Biagio Cicirelli è nato in provincia di Matera nel 1976, Sociologo ed Educatore, è appassionato di fotografia e teatro.
Ha pubblicato: Il Profilo dei minori in affidamento, indagine sulla realtà meridionale (2014), e Adolescenti nella società delle dipendenze (2016).
Ha curato la pubblicazione delle sillogi del poeta Gianluigi Miani, La Scalata (2014), e Fede o Sete (2016), nonché degli omonimi eventi teatrali e culturali.
Nel 2016 ha realizzato, in collaborazione con l’artista Giuseppe Rellini, il cortometraggio Claudia, e nel 2019 il docufilm Filiberto Sbardella – la terra è di chi la coltiva, legato all’omonimo progetto letterario.