Ciao a tutti, sono Trottola
una piccola allegra chiocciola.
All’inizio non si sa,
ma leggendo le mie storie
qualcosa di super magico
ogni volta accadrà…
Covid War
La situazione è d’emergenza
Serve agire con urgenza!
Il Covid è aumentato
Gli ospedali han collassato
È un continuo starnutire
Aver febbre o tossire
Trottola vola da Giasone
Qui di bava ne serve un bidone!
Tu m’aiuti a trasportarla
E io penserò a nebulizzarla.
Pronti e con la mascherina
Sorvolano ogni cittadina
Quelle micropalline agguerrite
Si gettano contro i nostri impazzite
Ma l’eroica coppia non molla giammai
E risponde col potente spray
Gli attacchi si susseguono incessanti
E i virus per esser più incalzanti
Si uniscono in un mostro gigante
Lanciandosi contro di loro all’istante
Per fermare la pallona prepotente
Una mega spruzzata è conveniente
Poi Giasone col ciuffo allungato
Sferra un colpo da toglierle il fiato.
Quel mostro morbifero come va a finire?
Sta sempre più male, lì lì per svanire
Tanto che a un tratto, terrorizzato
Non può che restare disintegrato.
Tutta la folla che guardava stupita
Entusiasta grida:- la guerra è finita!
Laura Martufi nasce a Latina, è laureata in Pedagogia, in Vigilanza Scolastica, diplomata in Computer Grafica e studia Arte Terapia.
Insegna Filosofia e Scienze Umane presso il Liceo “A. Manzoni” della provincia.
Frequenta scuole di pittura, ma è in gran parte autodidatta.
L’interesse per la Filosofia, la Psicologia e la Psicoanalisi la spingono inizialmente verso il Surrealismo. Il suo ambito espressivo si estende anche alla poesia e, recentemente, alla grafica con la mostra in Photoshop DeGenere.
Ha al suo attivo oltre sessanta esposizioni tra personali e collettive, che suscitano interesse di pubblico e di critica. realizza anche illustrazioni di romanzi, fiabe e racconti di Science fiction.
Ha inteso la sua pittura un Neoromanticismo metafisico, in riferimento al bisogno di metafisica dell’uomo odierno e alla rivalutazione del sentimento e delle emozioni; attualmente la sua ricerca è più rivolta ai temi sociali, esistenziali e dell’identità di genere.
In un’epoca nichilistico-materialistico-liquida, l’arte deve sempre fare ed affermare, non rinunciando altresì al bello e quindi rifuggendo dal produrre una “non – opera”.