Jethro Tull – Il canto di Natale

Christmas song

è un brano scritto dal musicista scozzese Ian Anderson, leader del gruppo dei Jethro Tull, e pubblicato come singolo a 45 giri nel 1968. 
Nel 1972 fu inserito nel doppio album “Living in the past” e successivamente fece la sua ricomparsa in un Lp di sole canzoni natalizie “The Jethro Tull Christmas Album” nel 2003.

La prima strofa del brano proviene da un inno natalizio molto popolare nel Regno Unito “Once in Royal David’s City” scritto da Cecil Frances Alexander (1818-1895), autrice delle parole e da Henry John Gauntlett (1805-1876), autore della musica. Quest’inno comparve per la prima volta nel 1848.


Nella sua prosecuzione del testo Ian Anderson, con una dose di umorismo e sarcasmo, tipica del suo personaggio istrionico, attacca il materialismo e i bagordi che caratterizzano il periodo natalizio, per poi finire con un dissacrante invito a Babbo Natale a passargli la bottiglia. 

[…] Un Natale in questo mondo moderno dovrebbe, a mio avviso, rispettare le esigenze di mussulmani, indù, buddisti, atei e agnostici, nonchè quelle di Fido, il cane di famiglia e Felix il gatto. […]
[…] Natale: un’aspirina per l’anima o una celebrazione fatta col tacchino freddo della nascita e della vita di Cristo? Ci deve essere una giusta dose di ambedue le cose, non pensi sia così?

Ian Anderson

Ian Anderson in posa davanti al suo albero di Natale

Christmas song

Once in Royal David’s City,
stood a lowly cattle shed,
where a mother laid her baby.

You’d do well to remember, the things He later said.
When you’re stuffing yourselves at the Christmas parties,
you’ll laugh when I tell you, to take a running jump.

You’re missing the point I’m sure does not need making;
that Christmas spirit is not what you drink. 


So how can you laugh when your own mother’s hungry
and how can you smile when the reasons for smiling are wrong?
And if I just messed up your thoughtless pleasures,
remember, if you wish, this is just a Christmas song.

Hey, Santa: pass us that bottle, will you? 

C’era, nella città di Re Davide,
un’umile stalla,
dove una madre teneva il suo bambino.


Fareste bene a ricordarvi le cose che Egli disse poi. 
Quando vi state abbuffando alle feste di Natale,
riderete quando vi dirò di andare a quel paese.

Non avete capito, ne sono sicuro, non c’è niente da capire se non
che lo “spirito del Natale” non è ciò che vi state bevendo.


Così come potete ridere quando vostra madre ha fame
e come potete sorridere quando non

c’è nessun motivo di sorridere?
E se ho sconvolto i vostri piaceri senza senso,
ricordate, se volete, che questa è solo una canzone di Natale.

Ehi, Babbo Natale: passaci quella bottiglia, ti va’?

Ian Anderson live 2003 con i Jethro Tull – “A Christmas Song”. Qualche capello in meno ma la stessa verve.

Nato lo scorso millennio in quel luogo che, anche da Jovanotti, è definito l’ombelico del Mondo, Klaus Troföbien alias Carlo De Santis è ritenuto un vero cultore ed esperto di filosofia e costume degli anni 70/80.
È un ardente tifoso della squadra di calcio della Roma, ma non di questa odierna semiamericana e magari presto cinese, ma di quella di Bruno Conti, Ancellotti, Di Bartolomei, di quella Roma insomma che allo stadio ti teneva 90 minuti in piedi e 15 minuti seduto; è inoltre un collezionista seriale di oggetti vintage che vanno dalle cartoline alle pipe, dalle lamette da barba ai dischi in vinile.
I suoi interessi sono la musica pop rock blues psichedelica anni ’70/’80, la fotografia, la cultura hippie, i viaggi, la moto, il micromondo circostante.
Grazie ad una sua fantasmagorica visione è nata Latina Città Aperta, della quale è il padre, il meccanico e il trovarobe.
Politicamente è stato sempre schierato contro.
Spiritualmente, umilmente, si colloca come seguace di Shakty Yoni, space wisper di Radio Gnome Invisible.
Odia rimanere chiuso nell’ascensore.
Da qui la spiegazione del suo eteronimo.
Un pensiero criticabile ma libero, una mente aperta a 359 gradi.
Ma su quel grado è intransigente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *