La sfida del Clerici, La fallita bonifica capitalista – Recensione

di Pietro Antonelli

Indagare, cercare, scovare tra i documenti, farsi domande continue e ricercare risposte esaurienti, un lavoro nobile che appartiene da sempre alla ricerca e che in questo caso ha coinvolto Francesco Moriconi nel suo libro “La sfida del Clerici, La fallita Bonifica capitalista dello stato fascista in Agro Pontino”, un saggio storico che ci dà uno spaccato della vita del nostro territorio poco noto se non attraverso quelle memorie che soltanto gli archivi possono restituire.

Moriconi parte dalla pubblicazione, nel 2004, del volume sull’inchiesta Cassis da parte dell’Archivio di Stato di Latina, a cura di Erminia Ciccozzi. L’allora direttore dell’archivio, Attanasio, nell’introduzione al testo della Ciccozzi sottolineava come non si sapesse nulla di quello che avete fatto Gino Clerici dopo il 1923, nonostante il fatto che i 18000 ha di patrimonio costruito da lui fossero finiti in eredità all’ONC nel 1931.

“Perché nessuno ha mai approfondito quegli 8 anni?”

Si chiede nella presentazione del suo libro l’autore. Ed ecco allora che inizia lui stesso a rispondere a questa domanda, attraverso una ricerca meticolosa che porta a capire meglio gli umori della politica di allora e i rapporti fitti con le banche; gli imprenditori e i grandi latifondisti dell’epoca.
Ne nasce uno spaccato di quei decenni che vanno dall’inizio del Novecento alla nascita delle prime Città di fondazione davvero utile per capire come sia stato possibile poi giungere alla bonifica delle paludi Pontine portata a compimento dal regime fascista e dal piglio decisionista di Valentino Orsolini Cencelli, commissario dell’Opera Nazionale Combattenti, anche gli proprietario latifondista di terreni presenti ai margini dell’allora palude.

Valentino Orsolini Cencelli

Leggendo il libro di Moriconi si può avere un quadro esatto della rivoluzione sociale portata dall’unificazione italiana, il superamento delle logiche ancora medievali che governavano molti territori della penisola, le nuove spinte imprenditoriali con la nascita di nuove classi dirigenti, il potente intervento degli Istituti bancari e il tentativo, in definitiva, poi naufragato con l’arrivo del regime fascista, di un necessario ammodernamento socio-economico della Nazione.

Un libro da leggere, dunque, quello di Moriconi, un libro che ha tanti pregi: narrazione fluida, sintesi, informazione, divulgazione rigore. Un saggio necessario per contribuire ad una maggiore ed energica conoscenza della storia del nostro territorio e alla comprensione di quelle dinamiche sia sociali che economiche e altresì politiche della pianura Pontina, che sono state alla base della sua bonifica.

Pietro Antonelli, 62 anni e due figli, si è laureato in Scienze Politiche. Giornalista pubblicista  dal 1988, ha fondato diversi periodici locali a Latina, Siena e Verona e collaborato con quotidiani nazionali a Milano e Roma. A Latina ha dato vita nel 1986 al mensile “Dossier”, nel 1993 a “La Piazza di Latina” e nel 2007 a “Il Settimanale di Latina”. Nel 2017 ha pubblicato con Ali di Pan il saggio “Littoria-Latina, la città di nessuno”, un’indagine sulla nascita di Littoria e lo sviluppo di Latina nel dopoguerra. Nel 2018 ha scritto “Le sei anime di un fascismo ancora vivo”, vincitore lo scorso ottobre per la sezione Saggistica, del Premio Letterario Città di Castello, concorso nazionale per opere inedite. Dal 2018 è stabilmente residente nel cuore dell’Inghilterra, nell’East Midlands, insieme a sua moglie Antonia Liguori docente presso la Loughborough University

Pensieri per la Città – Un’Agorà per Latina è la nuova rubrica-contenitore della nostra rivista blog, LatinaCittà Aperta.
Abbiamo, infatti, voluto affiancare al nostro settimanale, che come sapete tratta di argomenti che potremmo un po’ pomposamente definire di “cultura generale”, uno spazio, un’agorà di riflessione e di approfondimento intergenerazionale su temi della città che ci ospita, Latina, non limitandoci ad essa.
Ci si propone di istituire qualcosa di vivo, un luogo di confronto e di approfondimento, gestito da giovani, donne e uomini, forze fresche e consolidate intelligenze, persuase che la partecipazione e il confronto siano i cardini della buona politica.

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