
L’infinito appare nel poco
L’infinito appare nel poco,
come l’ultima nota di un grido
mentre si dilegua. L’attimo ci insegue.
Cosa ho amato? Forse quell’aria,
due centimetri, tra il corpo e l’asticella,
che dà luce a ogni applauso. O quel soffio
invisibile sull’albero
dove sorride la fanciulla e non ha fine.
E quei feriti di un’antica gara
che trovarono in questo bar
un interno musicale. Poi basta. Poi
la parola che presenta se stessa,
l’interminabile parola data.
Milo De Angelis

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.