
I ricordi mi vedono
Una mattina di giugno in cui era troppo presto
per svegliarmi ma troppo tardi per riprendere sonno,devo uscire nel verde che è colmo
di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.Non si vedono, si fondono completamente
al paesaggio, perfetti camaleonti.Sono così vicini che li sento respirare
benché il canto degli uccelli dia stupore.
Tomas Tranströmer

Laureato in psicologia, appassionato di musica, raggiunto il successo come letterato continuò la professione terapeutica, occupandosi di disabili e tossicodipendenti. Poco conosciuto in Italia, era molto legato al nostro Paese, di cui conosceva la lingua e dove trascorse la luna di miele nel 1958 visitando Firenze, Padova e Venezia. Voce fondamentale del mondo letterario, Tomas Tranströmer è stato tradotto in quarantanove lingue. Legato alla tradizione dei poeti svedesi del Novecento, da Pär Lagerkvist a Harry Martinson a Gunnar Ekelöf, con Strindberg e Swedenborg, Tranströmer è lo svedese che più ha influenzato la letteratura internazionale. “Attraverso le sue immagini dense e limpide ha offerto un nuovo accesso alla realtà”: questa fu la motivazione del Nobel per la Letteratura 2011 a lui assegnato
Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.