Poesie a margine: da “Bevendo il tè con i morti” di Chandra Livia Candiani

Considero questo libro della Candiani un piccolo capolavoro di sensibile delicatezza, sia per la materia trattata, senza mai indulgere alla disperazione del dolore, sia per lo sguardo dolcissimo e amorevole rivolto ai morti, “delicati morti… senza indirizzo”, sempre vivi nella nostra vita, testimoni di un altrove, che si fa presenza… lievi si fanno le mani della poesia attorno alla morte… .

da “Bevendo il tè con i morti”

Non ai morti
si addice la tristezza
ma al bugiardo
perdurare dei vivi.

Chandra Livia Candiani

Chandra Livia Candiani (Milano 1952) è poetessa e traduttrice di testi buddhisti; tiene corsi di meditazione e conduce seminari di poesia nelle scuole elementari, nelle case alloggio per malati e per i senza casa.

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.

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