Diritto di ReCesso: Una manovra un po’ brusca

Emiliano “Emy” Miliucci, è l’Autore di questa rubrica di riflessioni e narrazioni, all’insegna dell’ironia e della ricerca dei paradossi quotidiani, intitolata “Diritto di ReCesso”.
Precisiamo che l’Autore, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ha espresso la volontà di inserire, quale icona della Rubrica, l’immagine del luogo principe della sua attività speculativa.

Ieri mattina, in macchina, assorto a cercare di ricordare il teorema di pitagora, ho fatto una manovra un po’ brusca, tagliando la strada a chi mi stava dietro.

Niente di che.

Cose che succedono a pacchi in una rotonda.

Comunque ho alzato la mano per chiedere scusa alla macchina dietro di me, guidata da una di quelle ragazze, occhialoni, trucco, 50 sfumature di grigio, in una mano, telefono nell’altra mano con storia di instagram sempre pronta e volante nell’altra mano ancora.

La ragazza peró non credo abbia accettato le mie umili scuse, perchè ha cominciato ad inveire utilizzando parole degne di Genny Savastano in Gomorra3.

Io dal canto mio, quello di chi ha torto, ho mantenuto la calma, e ho rafforzato il mio gesto di scuse. Una semplice mano alzata, con la quale peró volevo chiedere scusa per il mio errore, i miei errori di tutta la vita, gli errori dell’umanità, della storia e della societá.

Scusa anche per il ciclo, scusa anche se toccherà a te o magari giá ti è toccato (o magari non te ne frega niente), partorire con dolore (vabbè ci sarebbe da dire che io ho fatto il militare, ma fa niente). Scusa anche per quel fatto della tavoletta del cesso, che non ho mai capito se va su o giù.
Insomma scusa.
Ma lei niente.

Ha continuato anche al semaforo seguente, affiancandomi.

Ha smesso con me e ha cominciato con mia madre, sostenendo con vigore che lei non sia una pensionata, ma che sia iscritta al più antico albo professionale del mondo e che io ne sia degno figlio.

E insomma.

Ragazza con gli occhiali che guidavi una macchinina sgargiante, perchè?

Perchè?

Al semaforo invece di insultare mia madre, avremmo potuto parlare, due secondi, di quanto fossero belle le canzoni di Masini, anche se nessuno aveva il coraggio di ammetterlo.

Avremmo potuto ripassare assieme il Testo di “Con un Deca” e ricordarci a vicenda di quanto sia paranoica questa città.
Avremmo potuto scambiarci consigli su come depilarci le gambe ridendo della mia manovra che ho ammesso essere stata un po’ brusca.

Invece no.

Invece siamo tutti talmente frustrati, che basta avere un briciolo di ragione, per prendersela persino con mia madre…

Ragazza col cellulare…

Non sosterró in questa sede, come farebbe un bifolco qualunque, quanto la tua enorme rabbia sia inversamente proporzionale alla piccolezza della tua vita sessuale.

E non tireró fuori insulti o non inizieró a snocciolare proverbi quali donna al volante pericolo costante.

Perchè ho sbagliato io.

E non insulteró la tua mamma.
Perchè sono convinto che la tua mamma sia una brava persona.
Ti auguro ogni bene ragazza col cellulare.

E ti auguro soprattutto di non incontrare mai mia madre.
Perchè se sapesse le espressioni ingiuriose che hai usato nei miei confronti e che riguardano il suo onore, beh ragazza col cellulare, adesso non staremmo qui a parlare di beghe stradali.
Probabilmente non staresti più nemmeno parlando.
O magari si, staresti parlando.
Ma senza denti, cara la mia ragazza col cellulare…

Emiliano nasce a Latina sotto il segno del Sagittario.
Secondo Paolo Fox è una persona solare, fedele, ironica ma che tende agli sbalzi d’umore.
Per i nati nella terza decade di Novembre Il colore preferito è il celeste il numero è il 7.
(Però Paolo Fox non ci prende spesso, infatti a me piace il blu e il mio numero fortunato è il 7815).
Uomo coraggioso che da sempre convive con l’orribile pregiudizio che la gente gli ha attaccato addosso e cioè quello di essere un sex symbol e quindi solamente un involucro senza cervello.
Da sempre impegnato nel sociale si batte per il riconoscimento dei diritti dei cervelli degli uomini molto belli.
Come nella migliore tradizione dei Play Boy, ha 3 donne.
Due giovanissime e molto belle, hanno il suo stesso cognome e ricoprono il ruolo di figlie. La terza, quella meno giovane è una sorta di compagna-coinquilina-moglie co.co.pro. Anche lei impegnata nel sociale presiede un’associazione per il recupero degli uomini che credono di essere molto belli ma stupidi e che in realtà non sono per niente belli.
Nel tempo libero adora lavorare mentre nella vita generalmente va in bicicletta.

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