Poesie a margine: da “Dove non siamo stati” di Giovanna Cristina Vivinetto

da “Dove non siamo stati”

Chiedere al prodigo di lasciarsi
addomesticare è come chiedere
all’imperscrutabile di farsi
luce piena, pretendere nel silenzio
di riconoscere una voce chiara
e nell’aria uno spostamento d’aria
che non c’era. Così quando a mani giunte
mi hai pregato di rendere il mio stato
più semplice agli occhi degli altri,
di assottigliare il limite tra me e le cose,
io ti ho riso in faccia e poi ho riso di me
che fino ad allora avevo smosso mari
interi di pietà per tutti gli altri
e per me bastava appena un pianto
nella gola a farmi soffocare.

Giovanna Cristina Vivinetto

Giovanna Cristina Vivinetto è nata a Siracusa nel 1994. Laureata in Lettere, vive attualmente a Roma, dove si è laureata in filologia moderna all’Università La Sapienza. Dolore minimo (Interlinea, Novara 2018), è primo testo in Italia ad affrontare in versi la transessualità, è stato recensito dalle maggiori testate giornalistiche e letterarie. È la vincitrice della VII edizione del premio Cetonaverde Poesia Giovani, della 59°a edizione del premio San Domenichino Città di Massa, del 63° Premio Ceppo Pistoia 2019 Selezione Poesia Under 35 e della 90° Premio Internazionale Viareggio-Rèpaci come Opera prima.

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.



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