Diritto di ReCesso: La scelta del melone

Emiliano “Emy” Miliucci, è l’Autore di questa rubrica di riflessioni e narrazioni, all’insegna dell’ironia e della ricerca dei paradossi quotidiani, intitolata “Diritto di ReCesso”.
Precisiamo che l’Autore, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ha espresso la volontà di inserire, quale icona della Rubrica, l’immagine del luogo principe della sua attività speculativa.

– Oh! E già che sei al supermercato compra un melone.
Oh, ma buono eh?
– Eh…

Adesso comprare un melone al supermercato è un atto complicato. Un fallimento quasi annunciato. Mentre lo compri vedi già gli occhi delusi della famiglia:

– Non sa di niente. Però te l’avevo detto di prenderlo buono.
– Eh.

Me so visto pure il tutorial de Aranzulla sui meloni ma non c’ho capito niente come tutti i tutorial de Aranzulla.

E allora mi sono ritrovato al supermercato.
Di fronte a sto cestone pieno di meloni.

In preda all’ansia da prestazione più nera.
Ho iniziato ad annusare i meloni ad uno ad uno.
A picchiarli.
Ad analizzare il colore del picciuolo, che non mi ricordo mai di che cazzo di sfumatura deve essere se “verde faccia di Bruno Vespa” o “giallo denti di Sgarbi”.

Ho iniziato a leccarli.
A parlarci con sentimento:

– Cestone cestone delle mie brame, qual è il melone più buono del reame?



– Ho iniziato a cantargli le canzoni dei Thegiornalisti per vedere come reagivano:
– Ti mando un vocale di dieci minuti soltanto per dirti: Sei buono?

Gli ho anche fatto vedere un video in cui parla la Meloni per essere sicuro che non fossero appunto parenti.

Alla fine ho persino chiesto al ragazzo del reparto ortofrutta.

Che però è giovane e depresso perchè gli tocca lavorare 70 ore la settimana in cambio di uno stipendio corrisposto direttamente in bat-coin (quelle di batman gusto cioccolato marcio).
Quindi si droga per affrontare sta vita demmerda ed era ancora strafatto dalla sera prima e in balia delle paranoie più assurde.

– Giovane com’è sto melone?
– Quello non è un melone. È mia madre. Lasciala stare!

In preda al panico ho chiesto ad una vecchia cattiva che passava di la:

– Signora come so sti meloni?
– Io i meloni non li mangio che ci mettono i “peschicidi”.
– Si vabbè. Peró Barbara d’Urso te la guardi eh? Certi peschicidi pure quella…

Oh.
Alla fine ne ho preso uno a caso.
Fanculo.
Stasera lo mangiamo.
Vada come deve andare…

Emiliano nasce a Latina sotto il segno del Sagittario.
Secondo Paolo Fox è una persona solare, fedele, ironica ma che tende agli sbalzi d’umore.
Per i nati nella terza decade di Novembre Il colore preferito è il celeste il numero è il 7.
(Però Paolo Fox non ci prende spesso, infatti a me piace il blu e il mio numero fortunato è il 7815).
Uomo coraggioso che da sempre convive con l’orribile pregiudizio che la gente gli ha attaccato addosso e cioè quello di essere un sex symbol e quindi solamente un involucro senza cervello.
Da sempre impegnato nel sociale si batte per il riconoscimento dei diritti dei cervelli degli uomini molto belli.
Come nella migliore tradizione dei Play Boy, ha 3 donne.
Due giovanissime e molto belle, hanno il suo stesso cognome e ricoprono il ruolo di figlie. La terza, quella meno giovane è una sorta di compagna-coinquilina-moglie co.co.pro. Anche lei impegnata nel sociale presiede un’associazione per il recupero degli uomini che credono di essere molto belli ma stupidi e che in realtà non sono per niente belli.
Nel tempo libero adora lavorare mentre nella vita generalmente va in bicicletta.

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