Emiliano “Emy” Miliucci, è l’Autore di questa rubrica di riflessioni e narrazioni, all’insegna dell’ironia e della ricerca dei paradossi quotidiani, intitolata “Diritto di ReCesso”.
Precisiamo che l’Autore, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, ha espresso la volontà di inserire, quale icona della Rubrica, l’immagine del luogo principe della sua attività speculativa.
Avete presente quei semafori temporanei che mettono in strada durante i lavori in corso?
Avete presente una scuola elementare all’uscita?
Ecco.
Tempo fa un lungimirante ingegnere laureato in filosofia del terrore e attentati urbani, ha piazzato uno di quei cosi proprio davanti la scuola di Marta e Carlotta.
Proprio all’ora di uscita.
Il traffico e’ andato in tilt e io ero intrappolato in macchina, a 1 km dalla scuola senza poter andare nè avanti nè indietro.
Il tutto mentre inesorabile l’orologio scoccava le 13:34, l’ora X in cui le maestre piazzano i bambini sulla catapulta e mirano con sadismo i genitori (perche’ le 13:34? Boh. Credo che gli orari li faccia un ferroviere in mobilita’).
Nel panico piu’ totale (arrivo sempre puntuale io, cazzo¹!), aspettavo gia’ la chiamata degli assistenti sociali, per comunicarmi la sottrazione delle figlie e l’assegnazione d’ufficio dell’ “Erode Award”.
Sudore freddo.
In preda a pensieri vergognosamente atroci, tipo a Bibbiano hanno cominciato cosi’, ho provato ad avvisare la scuola, ma era occupato (e mica c’e’ traffico solo per me, cazzo²!).
Mentre sgranavo il rosario e il calendario tutto, nel traffico, mi ha richiamato la scuola.
– Salve! Senta, tutto ok?
– Si, guardi sono nel traffico, sono qui davanti arrivo.
– Ma si figuri, non si preoccupi. Solo che e’ rimasta solo una delle sue figlie, l’altra e’ uscita gia’, per questo eravamo preoccupati, pensavamo ne avesse lasciata una.
– Cosacazzo³stadicendo? Come una e’ uscita? Le prendo io. Le prendo sempre io. Vengo li a prendere Marta ogni giorno da anni! E gia’ che ci sono prendo anche l’altra. Almeno mi dice quale avete perso?
– Un attimo che la richiamo.
Il telefono risquilla.
Rispondo trafelato senza guardare.
– Salve sono Georgia di Vodafone e chiamo da Itaglia.
– Georgia. Non l’ho mai fatto. E so che me ne pentiro’. Ti chiedo scusa in anticipo.
Comunque Vaffanculo te e Vodafone. Io c’ho Tim che vodafone non prende un cazzo⁴.
E riattacco.
Insomma.
Tutto bene quel che finisce bene. Le figlie me le hanno restituire entrambe.
Assistenti sociali ancora non se ne sentono.
L’ “Erode Award” non e’ ancora matematico, ma ho fatto passi avanti.
Il semaforo folle domani non ci sara’.
Per star tranquillo l’ho rubato e piazzato in sala.
Regola il traffico per andare in bagno che e’ una meraviglia.
Ed evitiamo brutte soprese.
(Ps. La storia e’ vera. La parte del semaforo rubato e’ pura invenzione. Nessun semaforo e’ stato ferito o danneggiato ne tanto meno rubato per scrivere questo post).
Emiliano nasce a Latina sotto il segno del Sagittario.
Secondo Paolo Fox è una persona solare, fedele, ironica ma che tende agli sbalzi d’umore.
Per i nati nella terza decade di Novembre Il colore preferito è il celeste il numero è il 7.
(Però Paolo Fox non ci prende spesso, infatti a me piace il blu e il mio numero fortunato è il 7815).
Uomo coraggioso che da sempre convive con l’orribile pregiudizio che la gente gli ha attaccato addosso e cioè quello di essere un sex symbol e quindi solamente un involucro senza cervello.
Da sempre impegnato nel sociale si batte per il riconoscimento dei diritti dei cervelli degli uomini molto belli.
Come nella migliore tradizione dei Play Boy, ha 3 donne.
Due giovanissime e molto belle, hanno il suo stesso cognome e ricoprono il ruolo di figlie. La terza, quella meno giovane è una sorta di compagna-coinquilina-moglie co.co.pro. Anche lei impegnata nel sociale presiede un’associazione per il recupero degli uomini che credono di essere molto belli ma stupidi e che in realtà non sono per niente belli.
Nel tempo libero adora lavorare mentre nella vita generalmente va in bicicletta.