Storia di Vita Militare
La recluta sopravvisse ai due mesi di CAR.
Venne trasferita in una nuova caserma, lontana da casa, assai vicina al cielo.
Buscò subito una punizione per aver dimenticato di salutare un capitano. Il capitano fu encomiato per aver punito la recluta.
Pochi soldati camminavano schiacciati dal sole nell’immenso piazzale. Giunse il tramonto liberatore di rimpianti, dispensatore di malinconia. Il suono onnipotente della trombetta veniva diffuso ovunque dagli altoparlanti. Plotoncini di vittime ancora fresche della noia, andavano da qualche parte, correndo al passo.
Si sentiva che lontano, molto lontano da lì, doveva esistere una qualche forma di vita sconosciuta, magari umana, forse addirittura intelligente…
I colonnelli la sera mangiano in casa e alcuni permettono alla moglie di girare in borghese.
In caserma a quell’ora, il Colonnello era solo un’impressione della mattina, una sensazione sgradevole che la sera, umida e sentimentale, portava in cima di vento.
Ognuno pensava alla propria casa.
Sullo sfondo di un deposito di automezzi, sagomato di nero dallo scenario rossoceleste di un bel tramonto, il Cappellano-capitano, ritto sull’attenti, rendeva gli onori militari al Padreterno.
Piermario De Dominicis, appassionato lettore, scoprendosi masochista in tenera età, fece di conseguenza la scelta di praticare uno sport che in Italia è considerato estremo, (altro che Messner!): fare il libraio.
Per oltre trent’anni, lasciato in pace, per compassione, perfino dalle forze dell’ordine, ha spacciato libri apertamente, senza timore di un arresto che pareva sempre imminente.
Ha contemporaneamente coltivato la comune passione per lo scrivere, da noi praticatissima e, curiosamente, mai associata a quella del leggere.
Collezionista incallito di passioni, si è dato a coltivare attivamente anche quella per la musica.
Membro fondatore dei Folkroad, dal 1990, con questa band porta avanti, ovunque si possa, il mestiere di chitarrista e cantante, nel corso di una lunga storia che ha riservato anche inaspettate soddisfazioni, come quella di collaborare con Martin Scorsese.
Sempre più avulso dalla realtà contemporanea, ha poi fondato, con altri sognatori incalliti, la rivista culturale Latina Città Aperta, convinto, con E.A. Poe che:
“Chi sogna di giorno vede cose che non vede chi sogna di notte”.