POSTINTELLIGENTE – Racconti di Piermario De Dominicis #10 “Due schemi facili per avviare una Crime Story”

Due schemi facili per avviare una Crime Story

Schema A, o schema europeo.

Si viveva con poco a quei tempi. Conan il rabarbaro aveva appena fatto restaurare una sua anziana parente con una ragionevolissima spesa e Flossie, la sarta, campava benone vendendo magliette Lacoste alla piccola comunità di assiri insediata nella zona meridionale della città.
Non si può onestamente asserire che tutti vivessero agiatamente, ma è certo che ciascun abitante ricopriva un ruolo definito ed insostituibile nell’economia e nella sfera sociale cittadina.
Fu appunto questa abitudine alla serenità che rese insopportabile ai cittadini la scoperta di una realtà criminale nel loro mondo protetto.
In uno scantinato del centro venne rinvenuto da due presbiti il cadavere del vecchio Dadaump, morto di morte mortalmente violenta. Non esistendo una vera e propria forza di polizia del posto, giunsero, per condurre le indagini, due ispettori del vicino borgo di Taralloy.
O’Flaherty e Moloney, così si chiamavano gli inquirenti, espletate le indagini preliminari, stabilirono col concorso del medico legale Dott. Marabuse, che la morte era sopraggiunta in seguito a “ferita da arma da cuoco”.
In parole povere, la vittima era stata colpita violentemente al capo con un mestolone da cucina… (sviluppare a piacere).

Schema B, o schema americano.

Ursula giaceva semi addormentata. Phil la guardava, domandandosi se sarebbe durata. Anni prima non avrebbe mai pensato a cose simili… Passò in cucina silenziosamente e cominciò a preparare una degna colazione.
In qualche angolo della città, l’assassino, nascosto nella sua tana, ghignava di lui e del tempo che stava sprecando per cercare di prenderlo. Phil sapeva che quel diabolico vertebrato lo stava menando per il naso e distintamente sentì il lontano preavvertimento della colite, come un tam tam minaccioso nella giungla.
Dalla stanza vicina ora giungeva il russare siderurgico di Ursula e Phil si rasserenò.
Per la prima volta negli ultimi due secoli, ebbe un inizio di ottimismo e fu certo che l’avrebbe preso, quel bastardo… (sviluppare a piacere).

Piermario De Dominicis

Piermario De Dominicis, appassionato lettore, scoprendosi masochista in tenera età, fece di conseguenza la scelta di praticare uno sport che in Italia è considerato estremo, (altro che Messner!): fare il libraio.
Per oltre trent’anni, lasciato in pace, per compassione, perfino dalle forze dell’ordine, ha spacciato libri apertamente, senza timore di un arresto che pareva sempre imminente.
Ha contemporaneamente coltivato la comune passione per lo scrivere, da noi praticatissima e, curiosamente, mai associata a quella del leggere.
Collezionista incallito di passioni, si è dato a coltivare attivamente anche quella per la musica.
Membro fondatore dei Folkroad, dal 1990, con questa band porta avanti, ovunque si possa, il mestiere di chitarrista e cantante, nel corso di una lunga storia che ha riservato anche inaspettate soddisfazioni, come quella di collaborare con Martin Scorsese.
Sempre più avulso dalla realtà contemporanea, ha poi fondato, con altri sognatori incalliti, la rivista culturale Latina Città Aperta, convinto, con E.A. Poe che:
“Chi sogna di giorno vede cose che non vede chi sogna di notte”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *