Un film da (ri)scoprire: Rosso come il cielo (2006) di Cristiano Bortone

Toscana, 1970. A causa di un incidente con il fucile di suo padre, il decenne Mirco (Luca Capriotti) perde definitivamente la vista; e di conseguenza, è costretto a portare avanti i suoi studi in un collegio cattolico a Genova, perché all’epoca i bambini non vedenti non potevano frequentare le scuole pubbliche.

In quel collegio, oltre a ricevere un’adeguata istruzione, gli studenti imparano alcuni mestieri “idonei” alla loro condizione, come il tessitore e il centralinista; e nonostante si rifiuti di accettare la propria cecità, e di imparare a leggere e a scrivere in braille, Mirco fa amicizia con Felice (Simone Gullì), un coetaneo cieco fin dalla nascita; con Francesca (Francesca Maturanza), la figlia della portinaia alla quale non è permesso giocare con i bambini del collegio; e con il comunista Ettore (Marco Cocci, il Tommaso di Ovosodo di Virzì), anch’egli formato in quella stessa struttura.

Casualmente, Mirco trova un registratore e delle bobine, e, spinto dalla sua passione per il cinema, decide di registrare e ricreare tutti i rumori del mondo, formando un meticoloso montaggio sonoro.

Mirco con il registratore in una scena del film

Oltre ad attirare tutti gli altri bambini, questa nuova passione verrà incoraggiata da don Giulio (Paolo Sassanelli), il loro insegnante; mentre il dispotico direttore (Norman Mozzato), munito di occhiali neri, cercherà di porre fine a questa attività, considerata inadeguata allo stile di vita del collegio.

In ogni caso, il diritto alla fantasia non va negato ad alcun bambino.

Mirco registra i rumori con i suoi compagni di collegio

Rosso come il cielo è un tentativo riuscito di raccontare la magia del sonoro e della presa diretta attraverso le immagini; e siccome se lo ricordano in pochi – nonostante la sua distribuzione in altri paesi – è un film che merita di essere (ri)scoperto.

Per di più è tratto da una storia vera: il protagonista sarebbe l’alter ego di Mirco Mencacci, un progettista del suono che ha collaborato in vari film come Le fate ignoranti (2001), L’imbalsamatore (2002), Il caimano (2006) e Notte prima degli esami (2006). Nel suo cammino ha incrociato persino Michelangelo Antonioni, che gli ha affidato il montaggio sonoro della sua ultimissima opera, cioè Lo sguardo di Michelangelo (2004), un cortometraggio/documentario sul Mosè scolpito da Buonarroti. Se vi sarà possibile, vi invito a riscoprire i suoi lavori.

Mirco Mencacci

Il regista che ha dato voce alla sua storia, invece, è Cristiano Bortone, alla sua quarta regìa dopo gli sfortunati film di finzione Oasi (1994) e Sono positivo (2000) e il documentario L’erba proibita (2004). Attualmente, lo stesso regista è in sala con Il mio posto è qui (2024), un dramma ambientato nel secondo dopoguerra co-diretto da Daniela Porto, sua consorte e autrice dell’omonimo romanzo. Con Rosso come il cielo ha ottenuto un David Giovani ai David di Donatello, una categoria che premia un lungometraggio votato da una giuria composta da studenti di scuole superiori e università. Dal 1994, Bortone è fondatore di Orisa Produzioni, che ancora oggi intrattiene delle collaborazioni con il mercato cinematografico cinese insieme alla società partner Yiyi Pictures.   

Il regista e produttore Cristiano Bortone

Un altro nome da menzionare per questo film è quello di Monica Zapelli, che ha scritto la sceneggiatura insieme al regista – anche autore del soggetto – e all’attore Paolo Sassanelli (don Giulio), noto anche per il ruolo di Oscar Nobili in Un medico in famiglia (1998-2016). Oltre a Mencacci, la Zapelli ha già raccontato altri personaggi realmente esistiti per il piccolo e il grande schermo, come ad esempio Peppino Impastato ne I cento passi (2000) e sua madre in Felicia Impastato (2016); oltre a loro, si aggiungono Carlo Alberto Dalla Chiesa (Il nostro generale, 2023) e Margherita Hack (Margherita delle stelle, 2024). Dulcis in fundo, la sceneggiatrice ha già vinto due David di Donatello: uno per I cento passi (insieme a Marco Tullio Giordana e Claudio Fava), e l’altro per l’adattamento de L’arminuta (2021), condiviso con Donatella Di Pietrantonio, l’autrice dell’omonimo romanzo. In parole povere, il suo nome è sempre una garanzia.

La co-sceneggiatrice Monica Zapelli

Per concludere, consiglierei la visione di Rosso come il cielo nelle scuole, con la speranza che i bambini non pongano limiti ai propri sogni.

Il trailer del film

Disponibilità: Su Prime Video tramite abbonamento, e in acquisto e noleggio su YouTube, Google Play Film e Apple TV.

Lorenzo Palombo si definisce come uno studente cinefilo che ama parlare e scrivere di cinema – e recitare a memoria le battute di film e sitcom – a costo di annoiare amici e parenti.
Per Latina Città Aperta propone una rubrica intitolata “Un film da (ri)scoprire” per invitare i lettori a vedere o rivedere alcuni film acclamati dalla critica e dal pubblico che rischiano di dissolversi dalla memoria dello spettatore. La rubrica accoglie persino alcuni film europei o internazionali che non sono stati distribuiti nelle nostre sale cinematografiche.

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