Solitudine e Amore

Ogni persona è un’isola, un piccolo mondo a sé, ma, per quanto possa cercare di bastare a sé stessa, sente di non volere continuare a vivere con un senso di incompiuto nel cuore.
Ogni persona su questa terra, benché consapevole di essere una piccola isola, cerca la sua compiutezza, o quanto meno si adopera per realizzarla, costruendo un compromesso tra l’io e il mondo circostante.

Così, attraverso ogni relazione umana, proviamo a completarci, a solidarizzare per spezzare la solitudine della nostra esistenza.
Soprattutto cerchiamo l’Amore come risposta a questo desiderio di compierci, riconoscerci e trovare nell’altro quella comprensione di cui ogni essere necessita.

In fondo, come scrive il poeta e scrittore Cesare Pavese:

“Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri”.

E certamente non è problema di facile risoluzione, giacché continuiamo ad essere delle piccole isole, l’importante allora è non andare alla deriva ma riuscire ad arginare il nostro essere soli di dentro, mantenendo un sano equilibrio con il mondo di fuori.
Siamo fatti, per una buona parte, di questa nostra solitudine interiore, con la quale parliamo e contrattiamo ogni giorno, ci capiamo o forse a volte neanche questo, ma essa non è e non deve essere considerata inconciliabile con l’Amore.

© Disegno di Amanda Cass

Dopo tutto è in ciascuno di noi la necessità di conservare uno spazio proprio, un intimo segreto, un residuo di libertà e identità avulsa da questa realtà che spesso ci imprigiona; è l’unico spazio veramente nostro e incontrastato, riservato alla sopravvivenza del nostro Io libero e ribelle ad ogni compromesso, giacché come afferma lo scrittore francese Robert Sabatier:

“La solitudine cercata è un balsamo, la solitudine subita un’aggressione”.

Potrà sembrare strano o un inconfessabile segreto, che in ciascuno di noi, pur amando, vivendo e cercando di combattere la solitudine, essa debba trovare un suo spazio segreto di sopravvivenza, una riserva dove noi umani si possa essere soli e confinati, purché si tratti di un esilio volontario.

© Disegno di Amanda Cass

“Amo le persone. Amo la mia famiglia, i miei figli. Ma dentro di me esiste un luogo nel quale vivo tutto solo, è lì che rigenero le fonti che non si esauriscono mai”, 

scrive Pearl Buck, scrittrice e giornalista statunitense, individuando in questo luogo riservato alla propria solitudine, una fonte rigenerante che potremmo definire uno spazio vitale, lo spazio della sua creatività.

Ritengo che in Amore quanto più spazio si riserverà a questo genere di solitudine, lasciando libera espressione alla realizzazione e rigenerazione dell’altro, tanto più si durerà nel tempo e si sopravviverà alle sue stanchezze.

© Disegno di Amanda Cass

L’Amore necessita di un patto di complicità e alleanza nel quale, da buoni Paesi (isole), pacificamente confinanti, venga sancito un reciproco principio di non invasione.
Questo accordo deve prevedere che nessuno dei due invaderà l’altro né sconfinerà mai oltre quel limite dentro il quale viviamo una parte del nostro essere, liberi e incondizionati. Esso è lo spazio intimo e vitale del quale abbiamo bisogno per essere noi stessi.

Probabilmente questa è una forma di grande rispetto e di profonda stima che solo un Amore maturo e saggio è in grado di comprendere e, al di là delle insicurezze e della possibile sensazione di esclusione che potranno derivarne, ciò invece rafforzerà un rapporto e avvicinerà entrambi;
quasi che sia effettivamente questa nostra isola segreta a renderci vivi e fino in fondo capaci di esistere davvero anche per l’altro.

Forse.  

© Disegno di Amanda Cass

Fino a poco tempo fa mi sono nascosta dietro l’eteronimo di Nota Stonata, una introversa creatura nata in una piccola isola non segnata sulle carte geografiche che per una certa parte mi somiglia.
Sin da bambina si era dedicata alla collezione di messaggi in bottiglia che rinveniva sulla spiaggia dopo le mareggiate, molti dei quali contenevano proprio lettere d’amore disperate, confessioni appassionate o evocazioni visionarie.
Oggi torno a riprendere la parte di me che mancava, non per negazione o per bisogno di celarla, un po’ era per gioco un po’ perché a volte viene più facile non essere completamente sé o scegliere di sé quella parte che si vuole, alla bisogna.
Ci sono amici che hanno compreso questa scelta, chiamandola col nome proprio, una scelta identitaria, e io in fin dei conti ho deciso: mi tengo la scomodità di me e la nota stonata che sono, comunque, non si scappa, tentando di intonarmi almeno attraverso le parole che a volte mi vengono congeniali, e altre invece stanno pure strette, si indossano a fatica.
Nasco poeta, o forse no, non l’ho mai capito davvero, proseguo inventrice di mondi, ora invento sogni, come ebbe a dire qualcuno di più grande, ma a volte dentro ci sono verità; innegabilmente potranno corrispondervi o non corrispondervi affatto, ma si scrive per scrivere… e io scrivo, bene, male…
… forse.
Francesca Suale


2 commenti su “Solitudine e Amore

  1. Uno dei segreti di ogni rapporto, professionale o amicizia, è quello di rispettare i tempi e gli spazi dell’altra parte. Ci sono delle cose che le persone non vogliono nemmeno ammettere con se stessi, figuriamoci con gli altri. Il rispetto, per se stessi e per gli altri, è la base di ogni rapporto corretto. Da qui parte la fine dell’isola o isolamento e quindi dei rapporti umani sapendo che l’umanità ha bisogno dei suo simili per raggiungere obiettivi importanti e significativi

  2. Bene Giorgio. Hai colto il senso del mio articolo. Gli spazi e i tempi di ciascuno, soprattutto in un rapporto di coppia vanno rispettati.
    Ci sono cose che si tacciono, a volte persino con sé stessi, è vero, perciò. è importante che questo rispetto della sfera intima di ciaascuno sia vissuto reciprocamente, con la stessa delicatezza con la quale dovremmo evitare di esprimere giudizi sul mondo dell’altro, interpretazioni e valutazioni che non possono mai essere assolute perché il proprio spazio, la propria isola, è una sorta di territorio inviolato…
    Grazie per le riflessioni e per gli spunti intelligenti che hai voluto proporre.
    Nota Stonata

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