In fondo ai tuoi occhi di Saffo

In fondo ai tuoi occhi

Cosa c’è in fondo ai tuoi occhi
dietro il cristallino
oltre l’apparenza?

Il tempo d’improvviso si ferma
e la mia anima
sulle tue labbra
resta sospesa.

Saffo

Saffo nasce nell’isola di Lesbo a Ereso, o Mitilene, nella seconda metà del VII secolo a.C. L’anno preciso della sua nascita non è esattamente definito: secondo l’enciclopedia bizantina dovrebbe corrispondere al 640 a.C.; secondo la testimonianza del cronografo Eusebio dovrebbe invece corrispondere al 610 a.C. La ricostruzione della stessa biografia della poetessa risulta un’impresa piuttosto complicata. L’unica cosa certa è che Saffo trascorre la sua vita nel comporre versi e nell’occuparsi delle giovani e aristocratiche fanciulle a lei affidate come allieve della sua scuola. A molte di queste fanciulle, come Archeanassa, Atthis, Arignòta, Dike, Eirène e Mégara, Saffo dedica delle poesie che alimentano la convinzione che il rapporto che la unisce alle sue allieve non sia un semplice rapporto maestra-discente. Per quanto riguarda la sua produzione poetica, viene solitamente classificata in otto o nove libri ordinati in base alla tipologia di metro poetico adottato. Il primo contiene le odi saffiche, il secondo i distici in pentametri eolici, il terzo i distici in asclepiadei maggiori, il quarto i distici di paraslepiadei maggiori, il quinto i carmi. Degli altri quattro libri, invece, non è possibile definire in maniera precisa la modalità compositiva. Il nono e l’ottavo in ogni caso contengono degli epitalami: composizioni destinate alla celebrazione dei matrimoni, che pare siano un argomento molto frequente nella produzione poetica di Saffo. Di questa vasta produzione sono giunti fino a noi circa duecento frammenti, tra cui un’ode completa dedicata alla dea Afrodite e appartenente al primo libro, e molti altri frammenti recuperati dai papiri e soggetti a ricostruzioni spesso di carattere ipotetico. Non si conosce con esattezza la data della sua morte (datata intorno al 570 a.C.); probabilmente Saffo raggiunge la vecchiaia, almeno in questo senso vengono interpretati alcuni suoi versi in cui fa riferimento ad un certo decadimento fisico.

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.


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