Ti guardo, non mi guardi. Allora cerco di attirare la tua attenzione.
Non sono nato tanto bello, non appartengo ad una razza ben catalogata, di quelle selezionate per piacervi, ma sono fieramente un cane.
Mi arrampico, zampe sulla recinzione, insieme a tanti altri miei simili, tutti più alti di me, meglio pettinati forse, ma meno intraprendenti.
Io ti ho già scelto e tu ancora non lo sai.
Ma cosa aspetti? Non la senti anche tu la forza misteriosa di questo istinto? Una aritmia che ha cambiato improvvisamente il battito del mio cuore. Qualcosa che attrae, inspiegabilmente, proprio come ha scritto Konrad Lorenz nel libro “E l’uomo incontrò il cane”:
“La scelta del padrone da parte di un buon cane è un fenomeno magnifico e misterioso. Con rapidità sorprendente, spesso in pochissimi giorni, si stabilisce un legame che è di gran lunga più saldo di tutti…”
Ed io ho già scelto te, prima ancora che tu mi abbia notato.
Cosa non si farebbe per essere scelti quando ci si sente così soli.
Perché, anche se sto insieme ad altri cani, io sono solo. Ho dentro questa tristezza dell’abbandono, questo senso di smarrimento di quando guardi il mondo e ti sembra sia troppo grande e vuoto. Poi ti ritrovi chiuso in un canile e scopri che qui dentro il mondo non ci può stare tutto. Mi manca il tuo amore, la promessa, la fiducia, quell’amicizia che crea tra due esseri un particolare sodalizio, quello sul quale persino il poeta Pablo Neruda scrisse questi versi in una poesia intitolata “ode al cane”:
“E l’antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda intrisa di rugiada”.
Questo ogni uomo dovrebbe capirlo. Voi sulla solitudine ci avete scritto trattati e cercate di ingannarla tutti i giorni, imprecando nel traffico o dribblando le file negli uffici, a volte saltellando a tempo in non so quali feste, sulle piste da ballo, attenti a non perdere mai il ritmo, altre invece giocando, senza giocare per giocare, senza sapervi divertire, senza sentire i sapori e gli odori del mondo come li sente un cane.
Possiamo imparare insieme, lo sai. Anche se ancora non mi hai scelto.
Saltello, guaisco, mi arrampico, eseguo tutto il mio repertorio con la coda. Ho sguardo profondo che sa tradurre la dolcezza di chi non ha parole, ma sa parlare altri linguaggi che vengono tutti ugualmente dal cuore.
Finalmente mi guardi. Ti guardo. E poi il miracolo: mi sorridi e io ti sorrido.
Indichi con la mano proprio me. Ed io poso il mio muso sul tuo palmo e socchiudo gli occhi felice.
È bella questa magia, è come essere nati insieme oggi, e oggi, per la prima volta, il mondo ha un buon odore.
“… Per il cane l’amicizia personale è tutto. Ricordate però che in questo modo vi assumete un impegno tutt’altro che lieve, perché dopo è impossibile rompere l’amicizia con un cane fedele, e darlo via equivale ad un omicidio”.
(Konrad Lorenz)