Incontro con la redazione ad un anno dalla nascita:
Difficilmente chi si getta in una impresa editoriale on line, riesce ad avere un’idea di come il suo prodotto parli ai lettori più concreta di quanto gli dicano le statistiche legate alle visualizzazioni.
Noi di Latina Città Aperta eravamo consapevoli di aver messo in rete una rivista abbastanza singolare nell’affollatissimo panorama del web, qualcosa che aveva la pretesa di trasferire lo “spirito cartaceo” di un settimanale di cultura, attualità e satira, nell’impalpabile e invisibile mondo telematico.
Volevamo che la nostra rivista fosse uno stimolo, uno strumento adatto a destare curiosità su aspetti e personaggi insoliti del mondo culturale e di quello contemporaneo.
Nel corso del nostro primo anno di attività abbiamo ovviamente tenuto d’occhio le cifre, le statistiche, i riferimenti geografici, tutto ciò, insomma, che poteva assisterci nell’interpretare l’impatto del nostro lavoro, suggerendoci anche eventuali messe a punto migliorative.
Ci siamo trovati dinanzi ad un fenomeno che in larga parte non conoscevamo: la potenza della libera circolazione delle idee nello spazio della rete, coi suoi effetti, spesso sorprendenti.
Abbiamo scoperto di essere letti anche fuori d’Italia e fuori d’Europa, in altri continenti, e ce ne siamo sinceramente e positivamente sorpresi: aumentava così la nostra consapevolezza di aver creato qualcosa di non molto comune. Ci ha fatto piacere, ovviamente, ma non ce ne siamo inorgogliti: si può fare sempre di meglio, no?
E’ stato semmai un forte incoraggiamento a continuare un percorso che viene condiviso e apprezzato da un numero crescente di persone, sparse un po’ ovunque.
Del resto crediamo che la nostra scelta di usare per lo più degli pseudonimi nello scrivere possa rassicurare i nostri lettori sul fatto che non cerchiamo facili applausi, preferendo semmai dare peso ai contenuti della rivista piuttosto che a chi li fornisce.
Il pomeriggio dello scorso 28 Aprile, chiamati dalla prestigiosa rassegna Lievito a commentare questo nostro primo anno, ci siamo trovati per la prima volta davanti, non delle cifre da interpretare, ma a delle persone fisiche, lettori in carne ed ossa che ci seguivano, che ci conoscono e che avevano delle curiosità da soddisfare sul nostro conto.
E sono stati tanti gli intervenuti, tanto da riempire la sala e costringerne molti a stare in piedi.
Molto ben guidata da Giulio Capirci, questa sorta di conferenza stampa è stata poco paludata, spesso divertente ed alcune delle domande arrivate, oltre che dal curatore dell’evento, anche dal pubblico, ci hanno sorpreso per la loro intelligenza e per il sincero interesse che dimostravano per il senso e la direzione del nostro lavoro.
Sentiamo quindi il dovere ed il piacere di ringraziare ancora sia gli organizzatori di Lievito, che ci hanno dato questa bella opportunità, che il folto pubblico intervenuto alla presentazione della rivista ad un anno dalla sua comparsa nel panorama editoriale della rete.
E un grazie riconoscente va necessariamente a tutti coloro che ci leggono settimanalmente, ovunque lo facciano: sono il carburante che ci fa viaggiare verso nuove scoperte da condividere.
Nuvole e Poesia 30 Aprile Lievito
Buio in sala. Sullo schermo il cielo azzurro dove si muovono leggere e fluttuanti nuvole bianche, pochi istanti e si materializza la frase:
“Leggere una poesia è ascoltarla con gli occhi, ascoltare è vederla con le orecchie”
È una citazione di Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura nel 1990, che ha suggerito e dato inizio all’esperimento poetico di Latina Città Aperta, ospite a Lievito ottava edizione 2019, martedì 30 aprile a Palazzo della Cultura.
Ispirata dal video girato da Carlo De Santis durante un viaggio in Sudafrica, Francesca Suale ha scritto un testo in prosa poetica dedicato alla Poesia, perfettamente calzato su quelle immagini affascinanti di nuvole fluttuanti nel cielo ventoso della baia di Cape Town.
“I poeti sono come queste nuvole – si ascolta nel testo – impalpabili, mutevoli e inafferrabili,mimano ciò che suggerisce loro il vento e corrono verso gli orizzonti limpidi dei sogni…”.
La voce recitante è quella dell’attrice Agnese Chiara D’Apuzzo di Opera Prima, e avvolge la sala gremita con una interpretazione intensa, molto coinvolgente.
È proprio ciò di cui parla la citazione di Octavio Paz: ascoltando le parole interpretate dalla voce di Agnese possiamo vedere la Poesia scorrere nelle immagini, trasformata dal vento, inafferrabile e mutevole, impalpabile eppure presente con tutta la sua forza.
La Poesia è “l’arte di trasformare all’infinito ciò che non può morire mai” e, sebbene il video si concluda quando si fa sera, come una speranza la voce recita: “ad ogni tramonto corrisponde l’alba di un altrove”.
La commozione si sente palpabile in sala, poi alla fine si scioglie del tutto, quando a conclusione del video sullo schermo compare Agnese e quella voce assume un volto, il suo.
Così, anche se non ha potuto recitare di presenza, la suggestione che ci ha regalato questa fusione di immagini testo e recitazione è stata un momento di incomparabile bellezza, di quelli che restano dentro, come le lacrime piante per una commovente felicità.
Questo può la Poesia…
Ringraziamo Lievito per averci prestato lo spazio per realizzare questo nostro primo esperimento, ringraziamo Antonietta Coletta per avere fortemente voluto che la Poesia entrasse per la prima volta a Lievito, coordinando questo evento. Ringraziamo anche Rosa Gatti, Piermario De Dominicis, Francesca Suale e Carlo De Santis, per avere scelto poesie ed avere loro prestato la voce, nel corso della seconda parte della nostra performance, anch’essa fatta di video, immagini e letture di brevi testi di poeti che parlano di poesia.
Così come nel nostro blog rivista, quale nostro tratto distintivo coniughiamo immagini e parole in ogni articolo che pubblichiamo, allo stesso modo abbiamo voluto portare un’esperienza audio visiva dal vivo, dedicata alla Poesia.
Dalla risposta e dalla partecipazione intensa dimostrata dal pubblico, possiamo dire che questo nostro primo esperimento sia ampiamente riuscito.
Grazie a tutti coloro che si sono emozionati insieme a noi.