Dev’esserci un colore da scoprire,
un recondito accordo di parole,
dev’esserci una chiave per aprire
nel muro smisurato questa porta.
Dev’esserci un’isola più a sud,
una corda più tesa e più vibrante,
un altro mar che nuota in un altro blu,
un’altra intonazione più cantante.
Poesia tardiva che non riesci
a dire la metà di quel che sai:
non taci, quando puoi, e non sconfessi
questo corpo casuale e inadeguato.
Josè Saramago
Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.