
Come qualche antiquato miracolo
Come Qualche Antiquato Miracolo
Quando la Stagione estiva è finita
Sembra il Ricordo dell’Estate
E le Avventure di Giugno
Una Tradizione senza fine
Come gli Allori di Cenerentola
O Little John di Lincoln Green
O le Gallerie di Barbablù
Le sue Api hanno un Ronzio fittizio
I suoi Fiori, come un Sogno
Ci esaltano fin quasi a farci piangere
Tanto plausibili sembrano
Le sue Memorie come Canti Ritornano
Quando l’Orchestra è muta
Il Violino riposto nella Custodia
E Orecchio – e Cielo – intirizziti.
Emily Dickinson

L’amore, la natura, la morte, l’eternità sono i temi della sua poesia, che l’autrice sviluppa creando un rapporto di opposti: amore/morte; natura magica/natura distruttrice; quotidiano/eterno; egocentrismo/altruismo. Le sue descrizioni sono precise, esatte nei particolari, e attraverso esse Emily Dickinson esprime non la semplice realtà oggettiva, ma la sua percezione e il proprio modo di essere. Il suo stile è fortemente innovativo rispetto alla tradizione poetica anglosassone del secondo Ottocento; nei suoi componimenti Emily Dickinson sovrappone ritmi diversi, riduce la punteggiatura, costruisce una sintassi volutamente complessa.