ArcheoTour: Le Cisterne sotto Santa Sabina

Di Carlo Pavia

Sotto la chiesa sono state effettuate varie campagne di scavo per documentare il versante nord-occidentale dell’Aventino, avvenute principalmente nel 1855-1857 e 1936-1939 (foto 1).

foto 1

Nella zona al margine nord della chiesa, ai confini del giardino moderno, fu ritrovato un tratto delle Mura serviane (foto 2 e 3), nel quale si vede chiarissima la sovrapposizione delle due fasi dell’opera: le mura arcaiche di VI secolo a.C. in blocchi di tufo del Palatino, il cosiddetto cappellaccio, e quelle rifatte dopo il sacco dei Galli in tufo di Grotta Oscura (inizio del IV secolo a.C.).

Grazie ad una scala moderna è possibile accedere ai vari ambienti di una cisterna (foto 4) che ancora conserva l’intonaco originale, particolarmente impermeabile, e i cordoli sugli angoli retti tra il muro e il pavimento (foto 2 e 3).

foto 4

Interessantissima è la raccolta di tegole, molte delle quali con bollo laterizio, conservate in una sorta di “tegobolloteca” (foto 5 e 6).

A ridosso delle mura furono costruiti numerosi edifici. Il più antichi qui ritrovati risalgono al II secolo a.C. e sono probabilmente abitazioni private (foto 7, 8 e 9), con muri in opera incerta e pavimenti a mosaico con inserti marmorei.

Al di fuori delle mura si trovano edifici più tardi in opera reticolata: in quell’occasione vennero aperti passaggi nelle mura, ormai obsolete, per consentire un comodo passaggio (foto 10).

foto 10

Nel II secolo d.C. alcuni di questi ambienti vennero restaurati ed usati da una comunità isiaca, che fece apporre pitture ed incise graffiti legati al culto. Nel III secolo furono rifatti alcuni ambienti, usando laterizi e realizzando probabilmente un impianto termale.
Sotto il quadriportico della chiesa, i saggi archeologici hanno rinvenuto una strada antica parallela al Vicus Armilustri (più ad ovest), forse il Vicus Alto. Qui sono stati trovati i resti di un edificio in mattoni con cortile centrale, con mosaici che lo hanno fatto attribuire all’età augustea.


Per saperne di più, Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore

Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.

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