Da questa settimana l’articolo del nostro affabile chimico, sarà corredato dalle originalissime poesie di Alberto Cavaliere, composizioni uniche che proprio dalla chimica traggono ispirazione.
Avevamo lasciato Lucrezia, la nostra protagonista, al telefono, alle prese con il suo capo che le ricordava una importantissima riunione in tarda mattinata.
Dopo aver chiuso la telefonata si reca in bagno e si infila nel box: una bella doccia è quello che ci vuole per iniziare bene la giornata.
Dopo essersi adeguatamente bagnata deve decidere cosa usare tra ciò che le si presenta sulla mensola interna del box:
una saponetta, un bagnoschiuma, uno shampoo e un balsamo per capelli.
Qual è la differenza tra tutti questi prodotti ?
Cominciamo dal sapone. Con il termine “saponi” si intendono i sali di SODIO o di POTASSIO di ACIDI GRASSI a lunga catena; si utilizza un sale derivato da un acido grasso per sciogliere un altro grasso “il simile scioglie il simile”.
Tra gli acidi comunemente presenti nei saponi, si ricordano l’acido laurico, l’acido miristico, l’acido palmitico, l’acido stearico, l’acido oleico, l’acido linoleico e l’acido linolenico.
Come fanno facilmente intuire alcuni dei loro nomi, questi acidi si trovano in diversi vegetali: alloro, palma, olive, lino etc. e vengono ottenuti dai rispettivi oli con un processo chimico (saponificazione). Possono essere anche ottenuti da grassi animali.
I saponi di sodio sono generalmente solidi, mentre quelli di potassio sono liquidi. I saponi fanno parte della categoria dei TENSIOATTIVI ANIONICI (vedasi nella figura la carica negativa sull’ossigeno); fanno parte di questa classe anche sostanze contenenti il gruppo SOLFONATO (zolfo e ossigeno) come il SODIO LAURILSOLFATO. Questi prodotti non derivano da sostanze naturali ma sono di sintesi chimica.
Vi è un altra categoria di tensioattivi, quella dei TENSIOATTIVI CATIONICI della quale fanno parte i SALI AMMONICI QUATERNARI anche questi di sintesi chimica.
Molti dei tensioattivi che abbiamo citato si ritrovano negli altri prodotti presenti sulla mensola del box doccia.
In uno SHAMPOO vi è generalmente un contenuto medio di tensioattivi puri (la cosiddetta S.A.L = sostanza attiva lavante) che può variare dal 5 al 15%. Il tensioattivo primario è costituito di solito da SODIO LAURILSOLFATO. In un BAGNOSCHIUMA la sostanza attiva lavante totale è circa il doppio di quella dello SHAMPOO e di solito è costituita da ALCHIL SOLFATI cioè prodotti di sintesi chimica.
Lucrezia si è lavata i capelli con quello che, a suo dire, è un ottimo shampoo e ora utilizzerà un altrettanto ottimo BALSAMO:
Vediamo quanta chimica c’è in un balsamo per capelli:
INGREDIENTI:
- TENSIOATTIVI CATIONICI (SALI AMMONICI QUATERNARI)
- IDRATANTI
- RICOSTITUENTI (PROTEINE IDROLIZZATE)
- ACIDIFICANTI (per avere una acidità ottimale)
- PROTETTORI TERMICI (proteggono dal calore del phono)
- EMOLLIENTI (generalmente SILICONI)
- OLI (per capelli più soffici e docili)
- AGENTI FILMOGENI (POLIVINILPIRROLIDONE per la consistenza e robustezza del capello)
Dopo aver usato un bel po’ di chimica, Lucrezia esce dalla doccia e, dopo essersi avvolta in un asciugamano pulito e profumato, si avvicina al lavandino per lavarsi i denti con un dentifricio che ha appena comperato in farmacia.
Il primo dentifricio in tubetto morbido venne realizzato nel 1892 dal dottor Washington Sheffield, un dentista americano di New London nel Connecticut, e l’idea ebbe uno straordinario successo commerciale.
I dentifrici moderni contengono parecchi componenti che possono essere classificati in base alla loro funzione:
- AGENTI ABRASIVI (SILICE, ALLUMINA, FOSFATO o CARBONATO di CALCIO),
- DETERGENTI (tensioattivi anionici per es. SODIO LAURIL SOLFATO),
- EMOLLIENTI (SORBITOLO o GLICERINA),
- ADDENSANTI (SILICATI o GOMME),
- AROMI (MENTA, MENTA PIPERITA, TIMOLO o EUCALIPTOLO),
- DOLCIFICANTI (SACCARINA, XILITOLO, SORBITOLO o MANNITOLO).
Nel 1914 alcune case produttrici cominciarono ad aggiungere composti del FLUORO ai dentifrici. Alcuni allarmismi diffusisi recentemente sulla pericolosità del FLUORO nei dentifrici non appaiono fondati.
Anche l’O.M.S ha espresso pareri analoghi, purchè la quantità di FLUORO non superi determinati limiti.
Lo smalto dei denti è composto principalmente di IDROSSIAPATITE, un materiale composito molto resistente formato principalmente da CALCIO e ioni FOSFATO intimamente legati. Nel 2006 fu commercializzato in Europa un dentifricio (BIOREPAIR) contenente IDROSSIAPATITE sintetica, in alternativa al FLUORO ed ebbe un notevole successo commerciale.
A voi la scelta.
A questo punto lasciamo Lucrezia davanti all’armadio a scegliersi l’outfit più idoneo per la sua prossima importante riunione di lavoro.
LA CHIMICA IN VERSI
di Alberto Cavaliere
PRESENTAZIONE
Alberto Cavaliere nacque a Cittanova (Reggio Calabria) il 19 ottobre 1897 e morì il 7 novembre 1967.
Avviato di malavoglia allo studio della chimica e laureatosi all’Università di Roma, fece vari mestieri per finire poi, per alcuni anni, nello stabilimento dell’ing. Pomilio, che produceva sode e saponi.
Anzi alla prima edizione dell’opera era premessa la dedica:
All’Ingegner Pomilio,
che avendomi nel suo stabilimento
per fabbricar la soda col mio ausilio
per poco non andava a fallimento,
Alberto Cavaliere dedicò
Il successo dell’opera a cui è affidata la sua fama, la “Chimica in versi” che qui si ripropone agli amatori, lo riportò sulla strada della letteratura e della poesia. Scrisse molte opere (La storia romana in versi, Da Cesare a Churchill, storia d’Inghilterra, Due lombardi alla prima crociata, La storia di Milano, ecc.)
Fu deputato al parlamento italiano e giornalista, sia sui più famosi giornali satirici dell’epoca, sia sui quotidiani nazionali. Circa la sua Chimica in versi, narra egli stesso che, vittima di una bocciatura all’esame di chimica, si presentò a quello di riparazione con tutta la chimica imparata in versi, da lui stesso scritti. Forse la storia è vera, ma di certo il testo poi pubblicato fa riferimenti al lavoro dell’autore, già laureato. L’opera ebbe grande successo, tanto che nel 1955 era giunta già alla settima edizione.
Il testo che qui si ripropone,è per l’appunto quello del 1955, con copertina e grafica di Garrasi, pubblicato dall’editore Signorelli e venduto all’epoca al prezzo di ben 700 lire.
Alberto Cavaliere
PREFAZIONE
Da giovane studente, alunno d’istituto,
non andai mai d’accordo col piombo o col bismuto;
anche il vitale ossigeno mi soffocava; il sodio,
per un destino amaro, sempre rimò con odio;
m’asfissiò forte a scuola, prima che, in guerra, il cloro;
forse perfino, in chimica, m’infastidiva l’oro.
E di tutta la serie sì numerosa e varia
di corpi e d’elementi, sol mi garbava l’aria,
quella dei campi, libera, nel bel mese di luglio:
finché non m’insegnarono che anch’essa era un miscuglio!
Un vecchio professore barbuto, sul cui viso
crostaceo non passava mai l’ombra d’un sorriso,
un redivivo Faust, voleva ad ogni costo
saper da me la formula d’un celebre composto.
Non sapevo altre formule che questa: H2O;
e questa dissi: il bruto, senz’altro, mi bocciò.
Poi ch’era ancor più arida nella calura estiva,
io m’ingegnai di rendere la chimica più viva;
onde, tradotta in versi, l’imparai tutta a mente,
e in versi, nell’ottobre, risposi a quel sapiente.
Accadde un gran miracolo: quell’anima maniaca,
che non vedeva nulla più in là dell’ammoniaca,
dell’acido solforico, del piombo e del cianuro,
rise, una volta tanto, e m’approvò: lo giuro!
Mi lusingò quel fatto: volevo far l’artista,
e invece, senz’accorgermi, divenni un alchimista…
Oggi distillo e taccio in un laboratorio,
dove la vita ha tutto l’aspetto d’un mortorio.
E vedo, in fondo, dato che non conosco l’oro,
dato che ancor mi soffoca, sempre accanito, il cloro,
che non avevo torto, e il mio pensier non varia:
la miglior cosa, amici, è l’aria, l’aria, l’aria!…
Fausto Bonifacio nasce a Milano nel 1951, si laurea in Chimica Pura nel 1975 e dopo un anno di servizio militare viene assunto, presso un’importante azienda farmaceutica milanese, con la mansione di operatore di laboratorio di ricerca.
Nel 1988 emigra, al contrario, nella città di Frosinone e prende servizio quale direttore della funzione Ricerca e Sviluppo di una nota azienda chimico-farmaceutica operante nel settore della sintesi e produzione di principi attivi .
Nel 1998 viene assunto, con la qualifica di direttore Ricerca e Sviluppo, da una nota azienda chimico-farmaceutica situata nei pressi di Latina e ricopre inoltre lo stesso incarico nella consociata spagnola di tale azienda.
Nel 2004 emigra in toscana presso un’importante azienda chimico-farmaceutica dove ricopre la carica di direttore di stabilimento fino al 2013 quando cessa l’attività lavorativa godendosi poi la meritata pensione.
Attualmente vive e saltuariamente lavora a Latina.