
Mia vita
Certo è ch’io nacqui, e con un bel vagito
salutai ‘l mondo e il mondo non rispose
andai a scuola, studiai molte cose,
e crebbi un ciuco calzato e vestito.
Una donna mi tolse per marito,
scrissi versi a barella e alcune prose:
del resto, come il ciel di me dispose,
ebbi sete, ebbi sonno, ebbi appetito.
Stetti molti anni fra gl’impieghi assorto,
e fin che non disparver dalla scena
amai gli amici e ne trovai conforto.
Oggi son vecchio e mi strascino appena:
poi fra non molti dì che sarò morto,
dirà il mondo : ” Oh reo caso! andiamo a cena”
Giuseppe Gioachino Belli

Fresia Erésia è l’eteronimo dietro il quale si cela una poetessa eretica per vocazione, un animo sensibile che ha trovato libera espressione solo attraverso la scrittura poetica.
Pensare in versi sciolti è ciò che le riesce meglio: poesie, aforismi e suggestive metafore per lo più si perdono tra nuvole di pensieri e solo a volte si fermano sulla carta per restare.
Scoperta per caso da un anziano poeta che era in cerca della sua Musa, Fresia viene riconosciuta per alcuni versi giovanili come un talento naturale del genere “diamante grezzo non ancora lavorato”.
La poetessa è solita affermare però che il peggio che le potrebbe capitare sarebbe proprio di finire sfaccettata su commissione da un talent scout seriale, per questa ragione mantiene l’anonimato e non si mostra mai in pubblico.