ArcheoTour: ROMA E IL CULTO DEI MORTI 3

La chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, o Nostra Signora della Concezione dei Cappuccini, è un luogo di culto cattolico di Roma situata al nr. 27 di via Veneto, fatto costruire nei pressi di Palazzo Barberini da papa Urbano VIII, in onore di suo fratello Antonio Barberini che faceva parte dell’ordine dei Cappuccini, la cui tomba è tuttora conservata all’interno della chiesa di fronte all’altare maggiore. In questa chiesa si trova anche la pietra tombale del cardinale Agapito Mosca (1678-1760), e la tomba di Padre Mariano da Torino.

Terza parte

I CAPPUCCINI DI VIA VENETO

di Carlo Pavia

S. Maria della Concezione, più nota come “Chiesa dei Cappuccini” si trova su Via Veneto, non lontana da Piazza Barberini.
Sicuramente è il luogo più famoso per quel che riguarda il culto dei morti a Roma.
La particolarità principale di S. Maria della Concezione è sicuramente legata al criptoportico ad essa adiacente, decorato con le ossa di almeno 4000 frati cappuccini morti tra il 1528 e il 1870 e recuperati dalle fosse comuni del vecchio cimitero dell’Ordine dei Cappuccini che si trovava nella Chiesa di Santa Croce e Bonaventura dei Lucchesi, ai piedi del Quirinale.

Nella cripta, composta da diverse cappelle unite da un corridoio, si trovano alcuni corpi di frati mummificati con indosso il saio, tipico vestito del loro ordine;
di alcuni di essi si conosce addirittura il nome, ad esempio:

  • tre piccoli scheletri sono i pronipoti di Urbano VIII,
  • un altro è il principe Matteo Orsini vestito con il saio
  • la principessa Barberini che con la mano destra sorregge una falce e con la sinistra una bilancia.

Il macabro percorso mette in evidenza i decori, di gusto rococò, tutti realizzati con gli innumerevoli elementi ossei delle varie parti del corpo, formano rosoni, lesene, stelle, fiori, festoni e persino lampadari e un orologio.
I nomi delle piccole cappelle ricordano le ossa con cui sono stati realizzati i decori (dei bacini, dei teschi, delle tibie, dei femori ecc.).

Una cartolina del 1928

Si dice che lo stesso marchese De Sade rimase fortemente colpito da tali composizioni.
Il motivo della realizzazione di questo particolare cimitero, certamente anteriore al 1793, non è nota, si ipotizza che la sua creazione sia opera di alcuni cappuccini fuggiti dalla Francia del XVIII secolo oppressa dall’Ancien Regime, come invece è possibile che sia solo un’opera dei cappuccini come inno alla vita ultraterrena e monito riguardo la brevità della vita o del corpo.

Fra le tante supposizioni, che accompagnano questo cimitero, pare che lo stesso Urbano VIII avesse dato disposizioni affinché le piccole cappelle fossero pavimentate con la terra proveniente dalla Terra Santa, come pure l’apposizione della targa che si trova lungo il corridoio, su cui è scritto:

“Hic iacet pulvis, cinis et nihil”,

vale a dire: qui giace polvere, cenere e nient’altro.

CONTATTI MUSEO E CRIPTA DEI FRATI CAPPUCCINI
Indirizzo: Via Veneto 27, Roma 00187
Orari: 9.00- 19.00 (ultimo ingresso 18.30)
Telefono: 06/88803695
Email: segreteria@cappucciniviaveneto.it


Per saperne di più, Carlo Pavia ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore

Carlo Pavia è l’Archeospeleofotosub (definizione coniata dal giornalista Fabrizio Carboni per un articolo sulla rivista Panorama): archeologo, speleologo, sub e fotografo.
Autore di molti libri sulla Roma antica, fondatore delle riviste “Forma Vrbis” e “Roma e il suo impero”.

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