“Er merito”
Merito dite? eh ppoveri merlotti!
Li quadrini, ecco er merito, fratelli.
Li ricchi soli sò boni, sò belli,
sò grazziosi, sò gioveni e ssò dotti.
A l’incontro noantri poverelli
tutti schifenze, tutti galeotti,
tutti degni de sputi e de cazzotti,
tutti cucuzze in cammio de cervelli.
Fà comparì un pezzente immezzo ar monno:
fussi magàra una perla orientale,
“Presto cacciate via sto vagabbonno”.
Tristo chi sse presenta a li cristiani
scarzo e cencioso. Inzìno pe le scale
lo vanno a mozzicà ppuro li cani.
Giuseppe Gioachino Belli
Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.