Poesie a margine: I poeti latini, di Michele Mari

I poeti latini
avevano una splendida espressione
per indicar le stelle che cadono in estate:
labentia signa
cioè segni scivolanti

Tale mi sembra il tempo
in cui ci siamo baciati
scia luminosa
passata troppo in fretta

L’astrofisica insegna tuttavia
che quel teatro
caro ai bambini ed agli innamorati
non è caduta e non è scivolamento
ma solamente morte

Michele Mari da “Cento poesie d’amore a Ladyhawke”

Nato a Milano nel 1955, Michele Mari è scrittore, poeta e filologo, e insegna letteratura italiana all’Università Statale di Milano.
I suoi lavori sono da sempre apprezzati e premiati da pubblico e critica: è vincitore di diversi premi letterari, sia con i suoi romanzi (tra i quali Verderame e Rosso Floyd) che per la sua produzione poetica (Cento poesie d’amore a Ladyhawke).

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.

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