Poesie a margine: da “Il commissario Magrelli” di Valerio Magrelli

da “Il commissario Magrelli”

Condoni, amnistie, prescrizioni,
per una forma di incontinenza carceraria
il condannato sfugge alla giustizia.
Lo Stato, infatti, sta con il colpevole,
non riesce a trattenersi
o a trattenerlo.
Piccole perdite,
ma inarrestabili.
Così gli scappa.

Valerio Magrelli

Valerio Magrelli è nato a Roma nel 1957, docente di letteratura francese all’Università di Cassino, collabora alle pagine culturali di “Repubblica”. Nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio Feltrinelli per la poesia italiana

Fresia Erésia, eteronimo di una poeta la cui identità è sconosciuta. Vive in subaffitto nella di lei soffitta, si ciba di versi sciolti, di tramonti e nuvole di panna. Nasconde le briciole dei tetti sotto la tovaglia e i trucioli di limature di strofe sotto il tappeto. Compone e scompone, mescola le carte, si cimenta e sperimenta.

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