La Chimica intorno a noi #29-I METALLI: Il Sodio-

Lucrezia mi ha chiesto di illustrarle e illustrarvi quali sono e quali proprietà hanno i “METALLI” di cui l’organismo non può fare a meno.
Analizzeremo quindi SODIO, POTASSIO, CALCIO, FERRO, MAGNESIO, ZINCO e RAME.

Prima di tutto diamo una definizione di METALLI: probabilmente noi tutti pensiamo che l’unico metallo che ci è familiare, tra quelli sopra citati, sia il FERRO ma, in realtà, i METALLI sono un gruppo di elementi chimici con determinate caratteristiche: sono generalmente resistenti e brillanti, e soprattutto sono buoni conduttori di calore ed elettricità. La maggior parte è opaca, che significa che non ci si può guardare attraverso, e a temperatura ambiente è solida. Alcuni metalli, come per es. il SODIO e il FERRO, sono estremamente reattivi, cioè tendono a reagire con altri elementi per formare composti. Cominciamo la nostra rassegna dal SODIO.

Cristallo di halite, minerale costituito da NaCl

SODIO

Quando parliamo di SODIO ci viene subito in mente il SODIO CLORURO, più volgarmente chiamato con il nome di SALE da CUCINA.

Una persona mangia in media circa 10 grammi di sale al giorno, praticamente il triplo del suo reale fabbisogno.
Un terzo di questo sale è contenuto naturalmente nei cibi, un altro terzo è costituito dal sale aggiunto agli alimenti di produzione industriale e il terzo restante è quello che mettiamo noi nei piatti.

Il SODIO CLORURO provoca sulla lingua una specifica reazione ed è uno dei quattro gusti  base (dolce, amaro, aspro e salato).

Ogni cellula dell’organismo ha bisogno di un po’ di sodio e alcune parti del corpo, come i muscoli e il sangue, ne richiedono in abbondanza.
Il SODIO è impiegato soprattutto assieme al POTASSIO, per far viaggiare gli impulsi elettrici lungo le fibre nervose. Abbiamo bisogno di un apporto regolare di questi due metalli, perché i sali in circolazione nel flusso sanguigno vengono persi quando il sangue è filtrato dai reni, e le ghiandole sudoripare li espellono col sudore per tenere bassa la temperatura corporea.

Siamo in grado di riciclare, nel nostro organismo, una parte del SODIO, ma anche chi segue una dieta priva di sale ne perde di continuo, al ritmo di circa 1 grammo al giorno. La perdita è regolarmente rimpiazzata perché ogni boccone di cibo che ingeriamo contiene un po’ di sodio, qualunque sia la nostra dieta, e non è mai necessario aggiungere sale a ciò che mangiamo per ricavare quell’unico grammo al giorno che il corpo deve assumere.
La quantità di SODIO presente in un adulto di peso medio, cioè di 70 chili, e di circa 100 grammi.

Il sale prende il nome di SALGEMMA quando è estratto dal sottosuolo e di SALE MARINO quando si ricava facendo evaporare l’acqua di mare fino ad ottenerlo solido.

Le saline di Margherita di Savoia

Il SALGEMMA è il sale dei mari dell’antichità, che si è depositato quando i mari si sono prosciugati milioni di anni fa; il SALE MARINO è il sale dei mari odierni.

C’è chi è disposto a pagare a peso d’oro il SALE MARINO, che usa al posto di quello minerale, ma, una volta giunti nello stomaco, tra i due non c’è alcuna differenza.

Il SALE da CUCINA commerciale in genere contiene un po’ di CARBONATO di MAGNESIO che serve per evitare che si formino grumi in quanto toglie l’umidità (amica dei grumi).

Un eccesso di SALE, o di SODIO, fa male a chi soffre di cuore e i medici raccomandano spesso ai pazienti con questi problemi un regime alimentare controllato a basso contenuto di SALE.
Inoltre il SALE in eccesso alza la pressione arteriosa a chi soffre di disturbi renali.

Arrivederci alla prossima dove scopriremo il metallo chiamato POTASSIO.  

LA CHIMICA IN VERSI

di Alberto Cavaliere

POTASSIO E SODIO

Entrambi trovansi in silicati numerosissimi, che, disgregati,
poi li sepàrano: nel sottostante suolo nutriscono così le piante.
Importantissimi poi loro sali, hanno caratteri più o meno uguali;
per non ripetermi, solo, perché, io sul potassio m’intratterrò.
Sostanza solida, molto leggera e quasi tenera come la cera,
teme l’ossigeno quest’elemento: tagliato luccica come l’argento,
ma poi dall’aria scomposto viene, mentre il petrolio lo cura bene;
così che, massime per questo fatto, non s’usa libero che poco o affatto.
Ma indispensabili, a tutti i costi, sono moltissimi dei suoi composti,
sia nelle industrie che in medicina. E’ abbondantissimo nella silvina:
cristallizzabile, questa ha splendore di corpo vitreo, non ha colore;
in altri termini essa è il cloruro. Molto notevole anche è il bromuro,
perché l’adopera la medicina: n’ha tracce piccole l’acqua marina.
Sei nevrastenico? Se te ne servi,- due dita bastano – ti calma i nervi;
fa effetto sùbito e un grand’encomio ne fanno i pratici del manicomio.
Potassa caustica detto è l’idrato, e prende origine dal carbonato,
se questo trovasi in soluzione, e idrato calcico lo decompone.
Con questo metodo quindi ottenuto, si scioglie in alcool puro, assoluto:
s’ottien purissimo facendo ciò; è la sua formula KHO.
N’è importantissima la soluzione, reagente energico che fa impressione.
E’ assai solubile, deliquescente, d’acqua imbevendosi rapidamente;
e combinandosi, ma diluito, col cloro, genera l’ipoclorito.
Questo è un notevole, sale ossidante, è un antisettico, decolorante.
Se invece trattasi, ma concentrato, col cloro, origine dà al sal clorato:
questo l’ossigeno dà come díssi quando le pagine prime, ahimè!, scrissi
Nitrato, o semplice– mente chiamato salnitro, ottienesi quand’è scaldato
nitrato sodico con del cloruro; ed anche libero si trova e puro.
Lo stesso formasi per lenta azione d’un corpo organico che si scompone
dopo lunghissimo tempo, non senza potassa caustica in sua presenza.
Esso notevole principalmente è per la fabbrica dell’esplodente
polvere pirica, se in proporzione varia gli mescoli zolfo e carbone.
Importantissimo è il carbonato, sale potassico molto impiegato
e che ricavasi in una massa salina, in genere detta potassa:
è nelle ceneri dei vegetali, i quali assorbono di questi sali.
Puro, è una polvere ch’è facilmente cristallizzabile, deliquescente,
d’una grandissima applicazione, sia nella chimica, sia pel sapone.
Infine formasi il silicato, fondendo silice con carbonato;
vetro solubile anche vien detto pel suo traslucido vetroso aspetto.
Composti simili formando il sodio, parlarne è inutile; e poi l’ho in odio,
perché in un celebre stabilimento- ancora l’alito del cloro sento –
l’idrato sodico ch’io preparavo (nè mai Pomilio mi disse: bravo!)
col mio soprabito venne alle prese in una tragica notte. E a mie spese
feci una semplice constatazione, non suscettibile di spiegazione:
l’idrato sodico s’ha in generale con l’elettròlisi del noto sale:
cloruro sodico, sal da cucina, del quale è carica l’acqua marina.
Solubilissimo, non è mai puro per tracce piccole d’altro cloruro:
quel di magnesio, deliquescente, da cui si sèpara difficilmente.
E’ abbondantissimo: senza contare l’inesauribile fonte del mare,
ancor esistono molte miniere, donde in gran copia si può ottenere.
Lo vende libero, lo vende a pacchi il più recondito ”sale e tabacchi”.
Eppure, (spiegami simili arcani) manca in moltissimi cervelli umani!

Fausto Bonifacio nasce a Milano nel 1951, si laurea in Chimica Pura nel 1975 e dopo un anno di servizio militare viene assunto, presso un’importante azienda farmaceutica milanese, con la mansione di operatore di laboratorio di ricerca.
Nel 1988 emigra, al contrario, nella città di Frosinone e prende servizio quale direttore della funzione Ricerca e Sviluppo di una nota azienda chimico-farmaceutica operante nel settore della sintesi e produzione di principi attivi .
Nel 1998 viene assunto, con la qualifica di direttore Ricerca e Sviluppo, da una nota azienda chimico-farmaceutica situata nei pressi di Latina e ricopre inoltre lo stesso incarico nella consociata spagnola di tale azienda.
Nel 2004 emigra in toscana presso un’importante azienda chimico-farmaceutica dove ricopre la carica di direttore di stabilimento fino al 2013 quando cessa l’attività lavorativa godendosi poi la meritata pensione.
Attualmente vive e saltuariamente lavora a Latina.

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