L’ANFITEATRO FLAVIO o Colosseo (prima parte)
di Carlo Pavia
L’anfiteatro è stato edificato in epoca Flavia su un’area al limite orientale del Foro Romano.
La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. ed inaugurato da Tito nell’80, con ulteriori modifiche apportate durante il periodo di Domiziano e fino alla caduta dell’impero Romano d’Occidente.
L’edificio forma un ovale di 527 m di perimetro, con assi che misurano 187,5 e 156,5 m.
L’arena all’interno misura 86 × 54 m, con una superficie di 3.357 m².
L’altezza attuale raggiunge 48,5 m, ma originariamente arrivava a 52 m.
La struttura esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età Imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ovale e sulla complessità dei sistemi costruttivi.
Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.
Il nome “Colosseo” si diffuse solo nel Medioevo e deriva dalla deformazione popolare dell’aggettivo latino “colosseum” (traducibile in “colossale”, come appariva nell’Alto Medioevo tra le casette a uno o due piani) o, più probabilmente, dalla vicinanza della colossale statua bronzea di Nerone che sorgeva nei pressi.
Presto l’edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un’ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago e il divertimento del popolo.
Anticamente era usato per gli spettacoli di gladiatori e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose e drammi basati sulla mitologia classica.
La tradizione che lo vuole luogo di martirio di cristiani è destituita di fondamento.
Non più in uso dopo il VI secolo, l’enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale.
Oggi è un simbolo della città di Roma e una delle sue maggiori attrazioni turistiche sotto forma di monumento archeologico regolarmente visitabile.
Particolarmente interessanti sono i sotterranei che ora, alla “luce” delle nuove intenzioni miranti alla ricostruzione dell’arena (foto 24, 25, 26 e 27), potranno definirsi tali e cioè ambiente ipogeo non illuminato dalla luce solare.
Didascalia della foto 11
- Nei cunei radiali erano sistemati i magazzini, le scale d’accesso e i punti di ristoro in funzione nel corso dei vari spettacoli,
- Vari corridoi smistavano gli spettatori che entravano dai 76 ingressi numerati,
- Il primo ordine è ionico, il secondo dorico, il terzo e quarto corinzi,
- L’architettura esterna si componeva di tre ordini di arcate e di un quarto piano in muratura piena dove si aprivano delle finestre,
- I 7 gradini del podium ospitavano magistrati e senatori; qui vi erano anche i palchi speciali riservati all’imperatore, alle vestali e ai dignitari,
- La bassa cavea era destinata agli esponenti dell’ordine decurionale e ai 14 ordini di cavalieri,
- Alla media borghesia erano riservate le 19 gradinate della media cavea servite da 32 accessi o vomitoria,
- Il maenianum summum, o alta cavea, era formato da 37 gradini dei quali gli ultimi 15 in legno; qui sedevano il popolo e la piccola borghesia,
- Grandi centine di legno venivano predisposte nel corso dei lavori per costruire le volte di sostegno alle gallerie,
- Sette radiali di sostegno, in laterizio, sono ancora visibili,
- Le 80 arcate d’ingresso erano numerate progressivamente, tranne le quattro principali ornate con propilei che erano riservate all’imperatore, ai senatori e alle vestali.
Didascalia della foto 17
1) Il velarium, alzato a 50 metri di altezza, copriva per intero il Colosseo riparando gli spettatori dal sole,
2) Le corde che servivano a sostenere il telone venivano agganciate al cerchio ellittico metallico dell’occhialone,
3) 240 pali disposti alla sommità del Colosseo reggevano la tela-ragna di funi e i teli del velarium. A forma di grossi spicchi convergenti,
4) L’intera operazione di stesura e tensione del velarium durava circa 4 giorni,
5) 80 marinai della flotta di Miseno erano addetti alle corde maestre; altri si occupavano di srotolare i teli e di fissarli alla ragnatela di sostegno.
Didascalia della foto 22
- Il Colosseo venne costruito sull’area prosciugata del laghetto voluto da Nerone per la Domus Aurea,
- L’Arco di Costantino è l’ultimo monumento costruito sulla Piazza dell’Anfiteatro, nel 313,
- La Meta Sudans,
- Con la sistemazione della zona voluta da Traiano, nuovi palazzi sorgono sull’area un tempo occupata dalla Domus Aurea,
- La piazza del Colosseo era un vero crocevia di popoli e razze, esattamente come oggi,
- Il Tempio di Venere e Roma fu iniziato da Adriano nel 121,
- Il Colosso di Nerone era alto 35 metri al di sopra del piedistallo.
Didascalia della foto 23
- L’arena ellittica (86×54 m.) presentava una pavimentazione parte in muratura e parte in tavolato di legno, e veniva ricoperta da sabbia, costantemente pulita, per assorbire il sangue delle uccisioni,
- Una rete metallica proteggeva gli spettatori dalle belve,
- gli argani con contrappesi manovravano i montacarichi,
- Le fiere raggiungevano l’arena anche tramite ripide rampe,
- Le fonti ci dicono di incidenti nei sotterranei,
- I passaggi di servizio erano isolabili a settori,
- Issate su montacarichi, le belve lasciavano i sotterranei ed entravano nell’arena.
Per saperne di più, Carlo Pavia, ROMA SOTTERRANEA, Gangemi Editore
La seconda parte la potete vedere cliccando qui