Una Bella Storia (o Brutta?): il DDT

DDT = DICLORO DIFENIL TRICLOROETANO

La molecola fu scoperta nel 1874 dal chimico tedesco Othmar Zeidler, ma la sua proprietà insetticida non fu capita subito e di conseguenza il suo sviluppo abbandonato.
Il DDT fu riscoperto nel 1939 nell’azienda svizzera Geigy dal chimico Paul Herman Müller, che capì e studiò l’importante azione insetticida, che era stata trascurata in un primo momento.

Paul Herman Müller

Subito fu iniziata la sua produzione industriale, molto economica oltretutto, e nei 30 anni che seguirono ne furono fabbricate tre milioni di tonnellate.
Il DDT uccide gli insetti interferendo con la funzione delle cellule nervose fino a quando l’insetto non muore esausto.
Nel 1948, per la sua scoperta, Müller fu insignito del premio Nobel.
Il DDT era destinato a salvare milioni di vite umane sterminando insetti come:
pidocchi (che trasmettono il tifo)
pulci (che trasmettono la peste)
zanzare (che trasmettono la malaria e la febbre gialla)

Il DDT ha anche distrutto parassiti delle piante come la dorifera della patata.
Nel 1944 gli alleati lo impiegarono per fermare un’epidemia di tifo nella Napoli appena occupata.
Si stima che, da quando fu commercializzato, il DDT abbia salvato 50 milioni di vite umane.
Negli anni ’50 i suoi risultati furono impressionanti:

DUE ESEMPI:

  • Nell’Agro Pontino debellò la malaria, al punto che, nel 1970, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dichiarò l’Italia esente da quella malattia.
  • A Ceylon, l’attuale Sri Lanka, la malaria colpiva 2,5 milioni di persone all’anno. Nel 1948 vi si utilizzò in maniera importante il DDT e nel 1962 furono riportati solo 31 casi della malattia.

Negli anni ’60, in USA , prese il via l’assalto al DDT da parte delle associazioni ambientaliste.
Questo processo al prodotto chimico iniziò nel 1962, quando la naturalista e scrittrice Rachel Carson pubblicò un libro dal titolo “SILENT SPRING”.

Era un’accusa eloquente ed appassionata contro quello che molti cominciavano a vedere come uno sconsiderato assalto chimico e come una ricerca di profitti a spese dell’ambiente naturale.
Il principale oggetto di questa accusa era il DDT.
L’attacco si basava essenzialmente su tre accuse pricipali:
1 – che interferisse con la riproduzione degli uccelli.
2 – che persistesse nell’ambiente.
3 – che provocasse il cancro.

Nel 1971, in USA, si istituì, presso l’E.P.A. (Enviromental Protection Agency), un vero e proprio processo al DDT.
Furono ascoltati 125 testimoni e furono trascritte ben 9362 pagine di testimonianze.
Il processo durò sette mesi ed il 25 aprile 1972 il giudice dell’E.P.A. Edmund Sweeney rilasciò le sue conclusioni di seguito riportate:

Il DDT non presenta rischi cancerogeni per l’uomo.
Il DDT non presenta rischi mutageni o teratogeni per l’uomo.
Gli usi del DDT secondo le modalità qui censite non hanno un effetto deleterio su pesci d’acqua dolce, sugli organismi che vivono negli estuari, sugli uccelli selvatici o su altri animali selvatici.
C’è necessità di continuare l’uso del DDT per gli usi essenziali definiti…

Sei settimane dopo i pronunciamenti del giudice Sweeney, il 6 giugno 1972, il direttore dell’ E.P.A., William Ruckleshaus, capovolse la decisione, rifiutò l’evidenza scientifica e ordinò il bando alla vendita e alla produzione del DDT .
Ruckleshaus non aveva assistito a nessuna delle sessioni dei sette mesi di udienze e ammise che non aveva letto le trascrizioni.
La decisione, disse, fu presa per ragioni politiche.

I gruppi ambientalisti avevano vigorosamente organizzato dimostrazioni sin da allora per un bando completo di tutti gli usi, in tutte le nazioni.
In conseguenza di questi avvenimenti, intorno agli Anni Settanta il DDT fu bandito in quasi tutti i paesi, in Italia venne proibito nel 1978.
Da una statistica delle Nazioni Unite, prima che il DDT fosse tolto dal commercio, risultava che la malaria era diventata una malattia a lieve impatto (circa 50.000 morti all’anno).
Dalla messa al bando del DDT in poi, nel mondo sono morte di malaria circa 50 milioni di persone.
Nel 2006 l’O.M.S. ha dichiarato che il DDT, se usato correttamente, non comporta rischi per la salute umana, permettendone e consigliandone l’uso nelle aree del mondo dove la malaria è ancora endemica, come vaste zone dell’Africa sub sahariana, Asia, America Latina e centrale, isole caraibiche e Oceania.
All’inizio degli anni ‘70, in USA e poi in tutto il mondo, il DDT fu sostituito da un nuovo insetticida: il PARATHION decisamente molto più costoso.
Il suo utilizzo provocò molteplici decessi tra gli agricoltori che non erano abituati a maneggiare insetticidi veramente tossici.

Il PARATHION è circa 300 volte più tossico del DDT, attualmente il suo uso è proibito nella gran parte dei paesi industrializzati.


Credo che la narrazione di questa storia ci debba veramente far riflettere.
E’ una bella o una brutta storia? A voi la scelta.

Fausto Bonifacio nasce a Milano nel 1951, si laurea in Chimica Pura nel 1975 e dopo un anno di servizio militare viene assunto, presso un’importante azienda farmaceutica milanese, con la mansione di operatore di laboratorio di ricerca.
Nel 1988 emigra, al contrario, nella città di Frosinone e prende servizio quale direttore della funzione Ricerca e Sviluppo di una nota azienda chimico-farmaceutica operante nel settore della sintesi e produzione di principi attivi .
Nel 1998 viene assunto, con la qualifica di direttore Ricerca e Sviluppo, da una nota azienda chimico-farmaceutica situata nei pressi di Latina e ricopre inoltre lo stesso incarico nella consociata spagnola di tale azienda.
Nel 2004 emigra in toscana presso un’importante azienda chimico-farmaceutica dove ricopre la carica di direttore di stabilimento fino al 2013 quando cessa l’attività lavorativa godendosi poi la meritata pensione.
Attualmente vive e saltuariamente lavora a Latina.

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